Condominio

Decoro e aspetto architettonico a prova di giudizio

Si tratta di nozioni complementari in caso di sopraelevazione dello stabile che sempre deve rispettare lo stile del fabbricato

di Rosario Dolce

Aspetto e decoro sono due facce della stessa medaglia. Il decoro architettonico caratterizza la fisionomia dell'edificio condominiale ed è cosa assolutamente diversa dall'aspetto architettonico, visto che quest'ultimo sottende il riferimento allo stile del fabbricato, alla fisionomia ed alle linee impresse dal progettista, in modo percepibile da qualunque osservatore (Cassazione civile 28465/2019). Più che un enigma è un rompicapo valutare la differenza tra i due concetti in giudizio: essi sfuggono a criteri oggettivi.

È stato poi – in modo illuminato – precisato che si tratta di concetti elaborati dalle scienze idiografiche (qual è appunto l’architettura), che non poggiano su leggi generalizzabili, ma studiano oggetti singoli, non è connotato dall’assolutezza dell’inferenza induttiva tipica delle scienze che, al contrario, elaborano frequenze statistiche direttamente rilevanti per l’accertamento del fatto litigioso ( Cassazione, ordinanza 29584 del 22 ottobre 2021).

Aspetto e decoro
Proviamo, allora, quanto meno a definire cosa si intenda per “aspetto” e cosa si suole significare quando si fa riferimento al “decoro”, ove si faccia riferimento ad un fabbricato condominiale, almeno in termini di sopraelevazioni.La fattispecie è importante, per quanto grossolanamente impatta sul dato estetico di un edificio. L'articolo di riferimento è il 1127 Codice civile, il quale, per quanto qui rileva, recita: «I condòmini possono altresì opporsi alla sopraelevazione, se questa pregiudica l’aspetto architettonico dell’edificio ovvero diminuisce notevolmente l’aria o la luce dei piani sottostanti».

Il giudizio relativo all’impatto della sopraelevazione sull’aspetto architettonico dell’edificio va condotto, in ogni modo, esclusivamente in base alle caratteristiche stilistiche visivamente percepibili dell’immobile condominiale.In pratica, occorre verificare l’esistenza di un danno economico valutabile, mediante indagine di fatto demandata al giudice del merito, il cui apprezzamento sfugge al sindacato di legittimità, se congruamente motivato (Cassazione 16258/2017; Cassazione 23256/2016; Cassazione 10048/2013; Cassazione 2865/2008; Cassazione 1025 /2004; Cassazione 1297/1998; Cassazione 1947/1989).

Complementarità delle nozioni
In questo caso, tuttavia, le nozioni di aspetto architettonico e di decoro architettonico, pur differenti, sono strettamente complementari e non possono prescindere l’una dall’altra.Ciò vuol dire che l’intervento edificatorio in sopraelevazione deve (sempre) rispettare lo stile del fabbricato, senza recare una rilevante disarmonia al complesso preesistente, sì da pregiudicarne l’originaria fisionomia ed alterarne le linee impresse dal progettista (Cassazione 22156/2018; Cassazione 17350/2016; e Cassazione 15675/2020).

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