Condominio

Per valutare l’impatto della sopraelevazione dello stabile può bastare anche solo un esame visivo

Ininfluente in sede condominiale il parere favorevole all’opera espresso dalla Commissione comunale per la qualità architettonica

di Annarita D’Ambrosio

Riguarda la legittimità di una sopraelevazione sul lastrico solare di un edificio della capitale la pronuncia della Cassazione 29584/2021 depositata il 22 ottobre che torna anche sui danni eventuali al decoro dello stabile.

I fatti
Vicenda lunga e intricata alla base dell’ordinanza dei giudici di legittimità ai quali la proprietaria del manufatto si era già rivolta una prima volta vedendo accolte le sue ragioni e cassata la pronuncia di appello che l’aveva vista soccombere per danni al decoro ed igiene dello stabile. In quel caso la Suprema corte aveva ritenuto non fosse stato valutato il fatto che i materiali utilizzati per realizzare l’opera erano stati cambiati e non era dunque stata valutata appieno la compatibilità di quelli nuovi.

Il pregiudizio al decoro su più fronti
La Corte di appello nuovamente adita, disponendo nuova Ctu, non aveva però cambiato idea: nonostante le modifiche, il pregiudizio al decoro era comunque rinvenibile e su più fronti dello stabile: su quello nord era alterato il chiaroscuro del prospetto dell’edificio, sul fronte ovest risultavano modificati i rapporti volumetrici dell’ultimo piano. Inoltre la Corte territoriale non riteneva rilevante il parere favorevole espresso dalla Commissione comunale per la qualità architettonica ed il paesaggio, che, in quanto organo amministrativo, aveva emesso un provvedimento inefficace in campo civilistico condominiale.

La decisione ed il richiamo al rispetto dell’aspetto architettonico
Conferma la seconda pronuncia di appello la Suprema corte. Nel richiamare l’articolo 1127 Codice civile, i giudici di legittimità ricordano che il diritto di sopraelevazione del proprietario dell’ultimo piano trova limiti sia nelle condizioni statiche dell’edificio, che non possono essere danneggiate, che nell’aspetto architettonico. Quest’ultimo è concetto diverso, ma complementare, al decoro. L’aspetto riguarda il rispetto dello stile del fabbricato, la fisionomia e le linee che il progettista volle imprimergli. Per capire l’impatto della sopraelevazione la valutazione è dunque anche solo visiva, ribadisce la Suprema corte (Cassazione 16258/2017; Cassazione 23256/2016).

Importante anche il chiarimento relativo al parere favorevole della Commissione comunale per la qualità architettonica: trattasi, scrivono i giudici, di atto che riguarda il rapporto pubblicistico tra Pa e privato e che dunque non è di per sé risolutivo dell’eventuale conflitto sorto tra proprietari privati, come nel caso in esame.

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