Condominio

L’assemblea può attribuire le cantine in via esclusiva

Titolo per l’assegnazione può essere una delibera. Rientra nei poteri dell’assemblea

di Rosario Dolce

Non è peregrina l'ipotesi, in edifici condominiali, che alcuni condòmini dispongano dell' uso esclusivo di parti comuni dell'edificio o di parti di esse (quale, ad esempio, le cantine).
Una simile situazione, per costante giurisprudenza, incide non sull'appartenenza di queste parti comuni alla collettività, ma sul riparto delle facoltà di godimento fra i condomini (Cassazione 8048/2019; 9002/2018).

L'esercizio di queste ultime avviene secondo modalità non paritarie determinate dal titolo stesso che vi ha dato causa, in deroga a quello altrimenti presunto previsto dagli articoli 1102 e 1117 Codice civile. Detto in altre parole, questo diritto non è riconducibile al diritto reale d'uso previsto dall'articolo 1021 codice civile e, pertanto, il relativo esercizio è tendenzialmente perpetuo e trasferibile ai successivi aventi causa dell'unità immobiliare cui accede.

Sulla base di questi presupposti si è sviluppata una controversia appena definita dalla Corte di Cassazione con un nuovo rinvio al giudice del merito ( Ordinanza, 4500 del 20 febbraio 2020).

La fattispecie in esame
La causa prendeva spunto dalla rivendica di una cantina da parte dell'acquirente di un immobile - la quale risultava utilizzata da un altro condòmino (per accordi intercorsi con il relativo dante causa) - in ragione di quanto previsto da una delibera assembleare.

Ciò che non risultava chiaro ai giudici di merito, che, invece, discorrevano di “pertinenza” e si chiedevano se una delibera potesse costituire titolo per l'assegnazione esclusiva di alcune parti comuni (come le cantine).

La decisione
La risposta offerta dai giudici di legittimità è stata affermativa, nel senso che è stato precisato che nel potere dell'assemblea attribuito dall'articolo 1135 codice civile, secondo date circostanze, vi è anche quello di attribuire l'uso esclusivo di parte dei beni comuni ai singoli condòmini ( Cassazione civile 24301/2017; 12310/2011).

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