Condominio

Pacchi in cortile, è sempre occupazione abusiva

Chi occupa anche solo per pochi minuti il cortile condominiale arreca danno e commette un abuso, che può essere fatto rilevare, mai però con violenza

di Annarita D’Ambrosio

Chi occupa anche solo per pochi minuti il cortile condominiale arreca danno e commette un abuso, che può essere fatto rilevare, mai però con violenza, come nel caso affrontato dalla sentenza della Cassazione 8001 del 1° marzo 2021, dove si precisa che l’uso del bene non è legato a precisi limiti di tempo o spazio. Le regole codicistiche infatti trovano l’unico limite nell’impedimento al contestuale utilizzo da parte di altri.

I pacchi abusivi

La vicenda nasce dalla reazione illegittima di un condomino allo stazionamento, frequente, di alcuni pacchi in cortile.

Gli stessi erano destinati all’attività di un altro condomino e dunque diretti presso la sua azienda, ma - a detta del ricorrente - impedivano la fruizione del cortile agli altri, nel caso specifico riducendo l’illuminazione dell’immobile di proprietà del ricorrente stesso.

Nei precedenti gradi di giudizio l’uomo era stato condannato perché, in tre episodi specifici, aveva ecceduto nel contestare il fatto: aveva spostato alcuni pacchi, abbandonandoli alle intemperie dinanzi all’autorimessa della controparte, aveva preso nel secondo caso a calci alcune scatole e, in una terza occasione, aveva abbattuto due alberi di alto fusto minacciando con un cacciavite l’altro condomino.

La difesa

Alla Suprema corte si si era rivolto il condomino condannato contestando gli episodi in questione: i pacchi - faceva notare - erano di intralcio anche ad altri condomini e non erano stati violentemente rimossi; si erano potati alberi nel giardino condominiale solo per ordinaria manutenzione; quanto al danneggiamento del pacco e alle minacce non risultavano provate: erano state fatte rilevare solo in querela e non ripetute in dibattimento.

La Cassazione aveva però rigettato il ricorso del condomino violento, richiamando innanzitutto il fatto che veniva richiesta una rilettura dei fatti sempre esclusa in sede di legittimità.

Il principio

In tema di utilizzo delle cose comuni, però, la Cassazione ribadivache per l’articolo 1102 Codice civile - come confermato da ultimo anche dalla sentenza 7618/2019 - «può costituire abuso anche l’occupazione per pochi minuti del cortile comune che impedisca agli altri condomini di partecipare al godimento dello spazio oggetto di comproprietà».

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©