Condominio

Sociologia condominiale 1 - Il condomino logorroico

In questa serie di otto articoli (usciranno ogni mercoledì) è articolato un corso di sociologia condominiale per allentare lo stress dell'amministratore attraverso l’esame di altrettante tipologie di condomino

di Sabrina Apuzzo (Presidente nazionale Naca - National Association Condominium Administrators)

L'amministratore si trova ogni giorno a gestire un carico di stress emozionale molto impegnativo. In che modo può salvarsi da un eccesso di tensione emotiva? E chi si prende cura del benessere psicologico dell'amministratore, o di cosa prova nel trascorrere la sua vita lavorativa in questa singolare ma indispensabile ”attività professionale non regolamentata”? In questa serie di otto articoli (usciranno ogni mercoledì) è articolato un corso di sociologia condominiale per allentare lo stress dell'amministratore attraverso l’esame di altrettante tipologie di condomino.

Le cause dello stress
I problemi partono soprattutto dall'incomprensione da parte dei condòmini, che non riescono ad inquadrare nella maniera giusta l’attività dell’amministratore. Le competenze richieste, le responsabilità a suo carico sono tante, il che non è semplice da spiegare ad un gruppo di proprietari. Molti amministratori lamentano le continue chiamate da parte dei loro amministrati a qualsiasi ora del giorno e per qualsiasi motivo. Come se l’amministratore fosse un problem solver h24, colui che deve essere sempre presente, sempre disponibile anzi, sempre ‘’ a disposizione’’. Spesso gli viene chiesta la risoluzione di questioni che vanno ben al di fuori dei suoi compiti, per esempio l’arbitraggio di diatribe tra vicini di casa, che non sfiorano nonché le leggi che regolano il condominio.

Nella gestione delle assemblee, invece, la maggior parte degli amministratori professionisti lamenta la mancanza di focus sulle questioni. Ci si disperde e si finisce per avere assemblee lunghissime, estenuanti, stressanti, poco gratificanti dal punto di vista professionale e che spesso purtroppo costringono l'amministratore a dover indire una ulteriore riunione perché non si sono discussi tutti i punti posti all'ordine del giorno. Un altro punto dolente sono le vessazioni verbali e le illazioni nei confronti degli amministratori. Troppe volte l'amministratore preparato e perbene viene accusato di superficialità nei casi più rosei, di malefatte e disonestà nei casi più violenti.

Il nodo del burn out
Queste continue tensioni possono spingere molti ad abbandonare la professione perché davvero troppo delusi dalla clientela e dai processi di questo mondo lavorativo. È un dato di fatto che nei contesti sociali dove l’ignoranza fa da padrona difficilmente potrà esserci una relazione sana, è anche vero, però, che ogni professionalità può attuare degli accorgimenti difensivi e strategici per evitare che alcune situazioni diventino troppo acri, portando vissuti di stress, nervosismo ed ansia. Quando si amministrano molti condomìni ci si trova ad avere, in misura direttamente proporzionale ai condomìni gestiti, la propria giornata occupata dalle faccende lavorative.

Magari saltando da una parte all’altra della città per risolvere problemi, rispondere a richieste di intervento, cerca di fare una classifica delle urgenze del giorno, effettuare sopralluoghi insieme ai tecnici. Vivere a lungo in una situazione del genere inevitabilmente prima o poi porta a una implosione chiamata Burn Out (più volgarmente ‘’esaurimento’’). Allora è giusto ed è il momento che professionista, si ponga delle domande: quali sono i miei limiti fisici e temporali? È giusto dedicare ai condòmini il mio tempo sottraendolo a me stesso/a e alla mia famiglia? Come posso gestire i rapporti con i condòmini affinché il mio essere una persona disponibile non venga percepito come ‘’essere sempre a disposizione’‘?

La necessità di usare nuovi strumenti
Alla luce di questa consapevolezza, prendiamo in considerazione quegli aspetti che possono influenzare il processo relazionale tra amministratore e condòmino.

Vediamo come l'amministratore può ricercare la così detta empatia e come lo stesso può rapportarsi a diverse tipologie di condòmino, come può difendersi o come può gestire i rapporti relazionali. Essere coscienti del proprio modo di comunicare, evitando gli errori più gravi, migliorerà ad aumentare l’efficacia della propria comunicazione e delle relazioni. Ogni tipologia di condomino, che analizzeremo in otto puntate a partire da questa, ha comportamenti inconsapevoli che, interpretati correttamente, consentono di cogliere la sua vera personalità.

Numerosi messaggi psicologici vengono inviati mediante l’atteggiamento, la mimica, la gestualità, la distanza e il tono della voce la così detta comunicazione non verbale. Osservare con attenzione gli altri consente a un amministratore di acquisire la capacità di leggere i messaggi psicologici e di diventare un bravo comunicatore attraverso neuro negoziazioni uniche e altamente performanti.

TIPOLOGIA 1 - IL CONDOMINO LOGORROICO
Il condomino che sommerge sotto una valanga di parole l'amministratore evidenziando, spesso, una tendenza all’esibizione, rivela un intimo bisogno di piacere. In realtà, questa situazione scopre, l’angoscia di non piacere, di non sentirsi accettato. Per tale motivo è importante appagare il reale bisogno del condomino, occorre prendere in considerazione la richiesta proveniente dal suo stato dell’Io Bambino.

In generale, mentre le comunicazioni sociali avvengono tra Adulto e Adulto, il condomino invia, da Bambino a Genitore, un messaggio psicologico del tipo «Prenditi cura di me». L'amministratore accorto, proseguendo nella comunicazione complementare Adulto - Adulto, invia un messaggio psicologico, da Genitore a Bambino, del tipo «Avrò cura di te», appagando il bisogno dello stato dell’Io Bambino del condomino.

Un’altra spiegazione della grande loquacità del condomino può nascere da impulsi di natura narcisistica. In questo caso, mentre la transazione sociale avviene tra Adulto e Adulto, il condòmino invia, da Bambino a Genitore, un messaggio psicologico del tipo «Dimmi che sono in gamba. Solo se mi si fanno dei complimenti sono a mio agio».

Anche in questo caso, L'amministratore accorto, proseguendo nella comunicazione complementare Adulto - Adulto, invia un messaggio psicologico, da Genitore a Bambino, del tipo «Sei proprio in gamba».

Dopo le schermaglie preparatorie l'amministratore deve passare alla fase concreta, dirigendo e canalizzando la comunicazione Adulto - Adulto, portandola sul binario della trattativa; l’operazione deve essere condotta non spezzando bruscamente il rapporto psicologico creatosi tra il Genitore Amministratore e il Bambino del condòmino, anzi, deve se possibile mantenere questo canale sempre attivo. L'amministratore, quindi, interviene sull’Adulto del condomino evidenziando i vantaggi della propria offerta e sul suo Bambino evidenziando la positività, che il suo operato apporterà.

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