Fisco

Lavori nell’appartamento, poche chance di rimediare al bonifico sbagliato

di Cristiano Dell’Oste

Per trovare i bonus sui lavori edilizi eseguiti su singole unità immobiliari bisogna andare alle pagine finali della precompilata. Anche quest’anno i dati dei bonifici pagati nel 2017 dai proprietari sono nel foglio informativo, che “chiude” il file .pdf del modello 730 o Redditi scaricabile dal sito delle Entrate.

Diversamente dalle spese pagate dagli amministratori condominiali, quelle per interventi su alloggi o abitazioni monofamiliari non sono mai precaricate in dichiarazione. Tocca ai singoli contribuenti (o ai professionisti che li assistono) verificare se la spesa è agevolata e, nel caso, inserirla. I bonifici per i lavori di ristrutturazione (detrazione 50%) sono introdotti dalla formula «Risulta un bonifico L449»; quelli per gli interventi di risparmio energetico (ecobonus) da «Risulta un bonifico L296».

Se la spesa indicata nel foglio corrisponde a un lavoro agevolato pagato dal contribuente nel 2017 (ad esempio, il cambio della caldaia), basta riportare la cifra nel modello. Ma potrebbero esserci anche delle situazioni diverse. Vediamole.

La spesa, pur pagata con un bonifico “tracciabile”, non corrisponde a un lavoro agevolato. In questo caso, il contribuente non deve inserirla: potrebbe trattarsi, ad esempio, di una semplice manutenzione ordinaria (tinteggiatura) oppure il proprietario potrebbe aver esaurito il plafond di 96mila euro di spesa.

Il contribuente ha sostenuto una spesa agevolata senza usare il bonifico “tracciabile”. L’importo (che non appare nel foglio informativo) può essere subito aggiunto in dichiarazione se si tratta di una di quelle voci che non possono essere pagate con bonifico, come gli oneri di urbanizzazione o i diritti di segreteria per la pratica edilizia. Altrimenti, se è stato usato per errore un bonifico ordinario, va seguito l’iter della circolare 43/E/2016: il pagamento va ripetuto o, in caso di impossibilità, serve una dichiarazione dell’impresa.

Il proprietario ha sbagliato la causale. L’errore è meramente formale (quindi scusabile), perché è stato comunque usato un bonifico “tracciabile” e la banca ha applicato la ritenuta dell’8% sulle somme versate all’impresa (circolare 11/E/2014). Si pensi al caso del proprietario che ha selezionato dall’home banking la voce «risparmio energetico» anziché «recupero edilizio».

L a spesa pagata con bonifico “tracciabile” e causale «L449» si riferisce al bonus mobili. Il contribuente può integrare il modello 730 con la spesa. Ricordiamo, però, che fin dal 2016 gli arredi possono essere pagati con bonifico ordinario, bancomat o carta di credito (e in questi casi il dato non appare nel foglio informativo e va inserito direttamente dal contribuente).

Tutto questo riguarda i pagamenti effettuati nel 2017, perché per le persone fisiche si segue il criterio di cassa. Le detrazioni per lavori pagati in annualità precedenti, invece, sono presenti nella precompilata: di fatto, sono state “copiate” dai modelli presentati lo scorso anno, e interessano 8,9 milioni di contribuenti per il recupero edilizio e 2,1 per il risparmio energetico. Se però ci fosse un pagamento del 2016 che ci si è dimenticati di detrarre l’anno scorso, lo si può inserire per la prima volta anche nella dichiarazione presentata quest’anno, partendo però dalla rata numero 2. Per recuperare la prima servirà una dichiarazione dei redditi integrativa relativa al periodo d’imposta 2016.

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