Condominio

Stritolati dal fisco: gli amministratori in “Partite Iva insieme per cambiare”

Fondato il 12 novembre 2019, in poco meno di due mesi, il gruppo Facebook “Partire iva insieme per cambiare” conta oltre 120mila iscritti

di Francesco Schena

Fondato il 12 novembre 2019, in poco meno di due mesi, il gruppo Facebook “Partire iva insieme per cambiare” conta oltre 120.000 iscritti. Si tratta di un gruppo dichiaratosi apolitico e nato per protestare contro la pressione fiscale e, tra le diverse figure titolari di partita Iva, non mancano gli amministratori di condominio che rappresentano una cospicua parte.

Nato come gruppo social, assume sempre di più le sembianze di un vero e proprio movimento che, in qualche misura, la politica vuole farla o su di essa vuole comunque intervenire. La soglia dei 200.000 iscritti è ormai prossima e che siano i temi scottanti a trainare il gruppo appare piuttosto evidente.

L'oppressione fiscale, lo stato di polizia tributaria, i controlli eccessivi, la riduzione della libertà di impresa, le critiche alla moneta unica, l'egemonia delle banche e l'eccessiva burocrazia, sono soltanto alcuni degli argomenti che infiammano i partecipanti del gruppo.

Ma non si tratta soltanto di un confronto tra partite Iva e Stato, i temi, in realtà, spesso riguardano anche il rapporto dipendente-datore di lavoro. Una sorta di guerra tra poveri forse dovuta all'incapacità di entrambe le categorie di sopravvivere alle decisioni della politica. Insomma, un calderone dove non manca proprio nulla e che, nonostante i numeri non ancora a sei zeri, non può passare inosservato.

Ma dal mondo virtuale si vuole passare presto a quello reale, sul territorio. Il tentativo – per quanto annunciato sul social media – di organizzarsi è già in corso: dai direttivi cittadini ai referenti regionali e con la possibilità di candidarsi e farsi votare. Insomma, sembra che abbiano tutte le carte in regola per provare a creare qualcosa.

Tuttavia, non sarà per niente facile. Lo sappiamo, la rabbia spesso unisce anche velocemente, ma senza una organizzazione, senza idee chiare, programmatiche e condivise, il rischio di fare poca strada e di scomparire da un momento all'altro è molto alto. In tanti aderiscono sulla spinta emotiva delle difficoltà quotidiane, altri perché basta un click, in molti potrebbero viverla come uno sfogatoio, altri si dichiarano pronti a partire ma restano in attesa che qualcuno prenda l'iniziativa, altri ancora chiedono di attendere numeri più importanti.

Ma gli intenti non mancano, almeno negli annunci: si dovrebbe partire con una prima manifestazione a Bari per arrivare a Roma, passando dal Centro e dal Nord. E non manca nemmeno la triste realtà delle partite Iva di questo Paese. Secondo i Consulenti del Lavoro, abbiamo 10 mila partite iva in meno per i soli effetti della manovra 2020 e le insegne commerciali si spengono ogni giorno.

Cosa diventerà questo gruppo lo sapremo presto e le opzioni sono soltanto due: un movimento politico (al limite, apartitico e non certamente apolitico) o l'ennesimo fenomeno social che dura il tempo di una stagione e senza portare a casa nessun risultato. Dipende soltanto da loro e da come sapranno regolarsi e muoversi perché gli argomenti, almeno quelli, non mancano.

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