Condominio

Commercialisti, compenso equo per gestire i condomìni

di Saverio Fossati

Per i dottori commercialisti ed esperti contabili la gestione di un condominio in qualità di amministratori deve essere retribuita, in caso di contestazione, su basi decorose e che tengano conto del reale impegno del professionista.

L’Ordine ha reso nota (si veda il Sole 24 Ore del 2 agosto scorso) la proposta di modifica al Dm della Giustizia 140/2012, contenente i parametri utilizzabili dai giudici quando insorgano liti sui compensi, dato che le tariffe professionali sono state abolite.

Il tema è di grande interesse per il mondo condominiale perché nella scheda riguardante l’attività di amministratore condominiale sono dettagliati i compensi per le varie attività e questi, di fatto, costituiscono un riferimento molto utile per costruire un preventivo credibile. La lotta al ribasso delle parcelle degli amministratori condominiali, che del resto non sono rappresentati da un ordine professionale, fa un cattivo servizio al condominio. Troppo spesso, infatti, i condòmini sono poco propensi a considerare l’ipegno e la professionalità che vanno profusi per svolgere l’attività in modo corretto, anche considerando tutte le responsabilità e gli adempimenti che si sono accumulati in questi anni.

Nel concreto, i commercialisti propongono : 600 euro fissi minimi annui, cui si aggiunge un compenso proporzionale di 90 euro per appartamento (e altri importi minori per garage, posto auto e cantina), più il 2% delle spese annuali. Altri compensi fissi per lo svolgimento delle assemblee straordinarie (150 euro) e riunioni del consiglio di condominio, il 3% delle spese per la gestione dei lavori straordinari e una serie di compensi per la gestione delle pratiche “ad personam” per i singoli condòmini.

Il risultato, per uno stabile di medio 30 appartamenti e altrettante cantine e un consuntivo (senza riscaldamento centralizzato ma con portiere part time) di 45mila euro all’anno, un’assemblea straordinaria e due riunioni del consiglio di condominio, è di circa 4.800 euro (Iva esclusa), il che corrisponde, guarda caso, all’importo medio di circa 150 euro a unità immobiliare segnalato dal Sole 24 Ore lo scorso 9 luglio. Una riflessione di professionisti e amministratori sui compensi, a questo punto, diventa davvero opportuna.

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