L'esperto rispondeCondominio

Tabelle, niente modifica se le migliorie sono interne

di Cesarina Vittoria Vegnio - L’Esperto Risponde

La domanda

Ho ristrutturato un appartamento in un condominio di cinque unità, con impianto di riscaldamento centralizzato verticale. I lavori hanno comportato anche interventi di efficientamento energetico come la posa del cappotto interno, la sostituzione degli infissi, la sostituzione dei tubi dell'impianto di riscaldamento con allaccio diretto nella caldaia condominiale. Il mio appartamento è stato dotato di un sistema di contabilizzazione diretta, mentre gli altri appartamenti sono dotati di contabilizzazione indiretta (valvole termostatiche e ripartitori di calore). Anche altri due condòmini hanno sostituito gli infissi. Vorrei sapere se, nella redazione delle tabelle millesimali per la ripartizione dei costi di riscaldamento involontari (Uni 10200), si può tenere conto di questi interventi e considerare pertanto la situazione attuale del fabbricato. Ho letto che possono essere tenuti in conto solo se tali da ridurre del 20% la propria quota millesimale: è vero?

La risposta è negativa. Il Dlgs 102/2014, modificato dal Dlgs 141/2016, in attuazione della direttiva europea 2012/27 sull'efficienza energetica, stabilisce l'obbligo di installare negli edifici in condomìnio con riscaldamento centralizzato i sistemi di contabilizzazione del calore per misurare e ridurre i consumi di energia nei singoli appartamenti. Le spese di riscaldamento vanno ripartite tra i singoli condòmini in base ai criteri stabiliti dalla norma Uni 10200, recepita dall'articolo 9, comma 5, lettera d, del Dlgs 102/2014 e già previsti dall'articolo 26, comma 5, n. 10, della legge 10/1991. La ripartizione delle spese di riscaldamento si basa sui consumi volontari e involontari. I consumi volontari prevedono una quota variabile “quota a consumo” regolati dai condomini tramite le termovalvole, nel rispetto dei limiti di legge. I consumi involontari non dipendono dai condòmini, ma riguardano soprattutto le dispersioni di calore dell'impianto e sono ripartiti, mediante una tabella in base ai millesimi di riscaldamento calcolati da un tecnico abilitato, e tengono conto del fabbisogno energetico delle singole unità immobiliari. Nel calcolare il fabbisogno, il tecnico deve considerare solo le parti comuni e gli eventuali interventi (ad esempio: cappotto termico), escludendo le migliorie che riguardano gli interni delle singole unità immobiliari che sono considerate opere irrilevanti ai fini della formazione della tabella.

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