Condominio

I giovedì di MaiPiùSoli.net: quando il cane abbaia l’amministratore si attiva

di Glauco Bisso

Dalle “insulae” di Roma antica ai grattaceli, vivere in condominio è sempre un problema di relazione. E l'amministratore di condominio che cerca di mantenere il rispetto e la convivenza di chi vi abita si trova sempre nel duplice ruolo del censore che poi deve essere da tutti eletto. A poco serve dire a chi si lamenta dei latrati del cane che quanto avviene tra vicini va solo da questi risolto senza coinvolgere il condominio: in qualche modo occorre agire e cercare di risolvere davvero il problema per evitare di avere poi, in assemblea, tutti contro.
La storia di Claudia
E' mattino e sono le 5 e mezza e Claudia C. esce per andare al lavoro. Fa la postina e si deve presentare lontano. Vive sola ed il cane di piccola taglia è il ricordo di sua madre che l'ha lasciata da poco. Abita in un edificio dell'inizio del 900, una casa di ringhiera della periferia della città, con una grande corte al centro che da spazio e luce tra gli appartamenti ma che obbliga ciascuno a guardare l'altro a condividerne le gioie ma anche a subirne le difficoltà. E come Claudia chiude la porta e gira l'angolo il cane si mette a guaire e sveglia tutti gli abitanti dei cento appartamenti. Claudia non sa cosa fare. Il contrasto verso tutti i condòmini diventa duro.
Leggi e regolamenti
Anche l'amministratore è sempre coinvolto: gli viene chiesto di intervenire ma non di rovinare i rapporti con Claudia con iniziative giudiziarie o semplicemente formali che non risolverebbero il problema e possono comportare spese. L'amministratore ha cercato su Quotidiano del Sole 24 Ore - Condominio gli articoli che riferiscono come i giudici hanno risolto situazioni simili, l'applicazione dell'art.659 del codice penale. Ha impostato su google la ricerca : “Comune di …. Regolamento animali” e ha letto le norme e le sanzioni applicabili. Ha ripetuto la stessa ricerca anche per la Regione e ora l'elenco delle regole è completo. Il quadro che l'amministratore prospetta è pesante ma si rende conto che per Claudia disfarsi del cane, che gli ricorda la madre, è impossibile. Decide quindi di comprendere meglio il problema anziché burocraticamente starne fuori, anche se, in questo modo, rischia di diventarne parte.
Capire il perché
L'amministratore suggerisce a Claudia di rivolgersi ad un veterinario che gli indichi un corso di addestramento per abituare il cane a stare da solo. Un breve ricerca su internet gli offre un elenco di quelli possibili. Ci vuole un pò di tempo ma è così che l'inconveniente viene risolto. L'amministratore ha fatto certo qualcosa che non gli competeva ma ha conservato la stima ed il rispetto di tutti semplicemente perché ha osservato il problema da fuori, andando oltre il suo ruolo che lo avrebbe spinto al disinteresse verso le dinamiche di relazione ed è così che ha individuato la soluzione.
L'esempio è tratto dalla vita vissuta di alcuni degli amministratori tra i lettori del Quotidiano del Sole 24 Ore - Condominio che partecipano al canale www.maiPiùSoli.net , ad accesso libero e gratuito: fare click qui per scaricare il format di lettera con cui si è data poi formalità a quanto di persona l'amministratore aveva detto a Claudia.

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