Condominio

Giudici di pace, Camera in pressing sulle funzioni condominiali

di Giovanni Negri

No alle nuove competenze in materia penale. Ridimensionamento di quelle civili. Affidamento al ministero della Giustizia del rafforzamento dell’utilizzo oltre le due udienze a settimana. Sono questi alcuni dei punti qualificanti del parere messo a punto dalla presidente della commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti al decreto legislativo di riforma della magistratura onoraria , le cui associazioni hanno proclamato un nuovo sciopero di un mese. Modifiche che, nella forma di condizioni, sono però state concordate con il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e con l’ufficio legislativo di via Arenula.

Il testo sarà votato oggi e prevede 13 condizioni e 2 osservazioni. Tra le prime, più vincolanti, spicca la richiesta di escludere il trasferimento di competenza in materia di diritti reali e comunione e il rinvio al 2025 della competenza in materia di condominio. Per diritti reali e comunione il parere sottolinea come le cause in queste materie comportano spesso questioni di diritto complesse a prescindere dal valore: per esempio le controversie in materia di servitù e di usucapione, le azioni di rivendicazione, le negatorie.

Sul fronte penale, si mette in evidenza come la riforma, presa nella sua totalità, è di tale portata che l’estensione dell’area delle competenze in materia delicate dovrebbe essere presa in considerazione solo quando tutto sarà a regime e le piante organiche determinate.

Ancora ieri al Csm, con l’audizione dei procuratori sono echeggiate le critiche sui limiti di utilizzo con un battagliero Armando Spataro in prima fila: a non convincere il paletto di 2 giorni di udienza massimi per i vpo. Una misura che getterà nel caos l’amministrazione della giustizia penale e allungherà i tempi dei processi a giudizio non del solo Spataro ma di oltre 100 procuratori.

Il parere, sia pure in maniera assai cauta, affida comunque al ministero della Giustizia la possibilità di aumentare, solo trascorsi i primi 4 anni dall’entrata in vigore della riforma, l’utilizzo dei magistrati onorari oggi in servizio. Potrebbe poi prendere corpo un incremento della parte fissa dell’indennità sino a collocarsi in una forchetta tra i 1.200 e i 1.500 euro.

Tra le altre modifiche messe in cantiere si segnalano la contrarietà all’affidamento al solo magistrato onorario dell’onere contributivo e la richiesta di soppressione dell’obbligo di residenza nel comune compreso nel distretto in cui ha sede l’ufficio giudiziario.

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