Cedolare negozi con opzione anche nel 2020
La cedolare secca sui negozi può essere opzionata anche quest’anno, per un contratto stipulato nel 2019. Con l’interpello 198 , pubblicato ieri, l’agenzia delle Entrate conferma la propria linea recente, già espressa negli interpelli 184 e 190. Superando così una volta per tutte la risposta fuorviante (ed errata) data dalla direzione regionale del Lazio con l’istanza di interpello 913-1069/2019, del 18 febbraio scorso.
L’opzione è libera
In pratica, viene riaffermata la possibilità di optare per la cedolare in una qualsiasi delle annualità contrattuali, purché la locazione del negozio (categoria catastale C/1, massimo 600 metri quadrati di superficie) sia stata stipulata nel corso del 2019. Alla luce della risposta 297/2019, lo stesso principio deve ritenersi applicabile anche ai contratti per i quali l’anno scorso si è verificata una proroga (ad esempio, l’inizio del secondo seennio per un contratto “6+6”).
Il quesito nell’interpello riguardava un contratto firmato e con decorrenza 1° gennaio 2019, che il locatore aveva registrato senza optare per la tassa piatta. Le Entrate spiegano che in questo caso la cedolare per il secondo anno di contratto avrebbe potuto essere opzionata entro il 31 gennaio 2020, cioè entro il termine per il versamento dell’imposta annuale di registro.
Chiaramente, se il contribuente a oggi avesse già pagato il registro, la prossima finestra per entrare in cedolare sarebbe il 31 gennaio 2021 (dalla terza annualità di contratto). L’interpello non lo dice, ma possiamo ricordare che, se il locatore non avesse pagato il registro per il secondo anno di contratto, potrebbe ancora portare in cedolare il secondo anno di contratto con la remissione in bonis entro il 30 novembre (termine di Redditi), presentando il modello RLI e versando 250 euro. Questo, però, a patto di aver svolto le altre formalità (raccomandata all’inquilino o rinuncia agli aggiornamenti del canone nel contratto).
