Gestione Affitti

Affitti brevi. Ricorso al Tar contro il regolamento edilizio del comune di Venezia

A detta dell’associazione Prolocatur penalizza i proprietari di alloggi locati ad uso turistico

di A.D’A.

Ricorso al Tar del Veneto contro il nuovo regolamento edilizio del comune di Venezia da parte della Prolocatur, l'Associazione nazionale per la difesa dei proprietari di alloggi dati in locazione turistica breve

A loro avviso, nel Regolamento edilizio, approvato con deliberazione del Consiglio comunale numero 70 del 13 dicembre 2019 ed in vigore dal 15 febbraio 2020, sono contenute due previsioni normative fortemente discriminatorie nei confronti di chi concede immobili in locazione breve.

I motivi del ricorso
In una nota del presidente Prolocatur Dario Pileri si precisa che l'articolo 42 prevede infatti che «negli edifici costituiti da due o più unità immobiliari ad uso residenziale sono ammesse più unità immobiliari residenziali che svolgono attività di Bed and Breakfast / Locazione turistica a condizione che non siano tra loro in comunicazione fisica o poste in continuità diretta». Quindi con questa norma si impedisce che 2 proprietari diversi, all'interno dello stesso edificio, possano concedere in locazione breve i propri immobili ubicati sullo stesso piano.

Mentre l'articolo 63 obbliga, chi inizi a concedere in locazione turistica il proprio immobile dopo l'entrata in vigore del Regolamento, a dotarsi di fossa settica qualora non fosse possibile l'allacciamento alla rete fognaria dinamica. Stesso obbligo èsempre
prescritto per le locazioni brevi gestite in forma imprenditoriale anche se già stipulavano
contratti di locazione prima dell'entrata in vigore del Regolamento.

L'obbligo però non è previsto per gli edifici «adibiti ad uso abitativo con finalità non turistica» come recita il comma 4 dell'articolo 63 del Regolamento.

Le conclusioni e gli auspici
«Non c'e alcuna ratio in una norma del genere - a detta di Prolocatur - se non l'intenzione di penalizzare chi ha deciso legittimamente, ai sensi del Codice civile, di usare un bene immobile regolarmente acquistato. Infatti c'e perfetta equivalenza se non addirittura un minor carico inquinante quando un immobile è abitato saltuariamente da turisti invece che da residenti stabili».

L’associazione auspica non solo l’accoglimento del ricorso presentato al Tar ma anche
una maggiore collaborazione del comune di Venezia per le prossime modifiche normative che dovessero riguardare la locazione breve.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©