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Da Confabitare proposte concrete in aiuto ai proprietari immobiliari da inserire nel Dl Ristori

Uno speciale credito d’imposta, cancellazione o differimento seconda rata Imu e modifiche al Tuir

di Redazione

Confabitare – Associazione proprietari immobiliari sollecita interventi per affrontare e superare i problemi contingenti conseguenza della crisi che ha investito pesantemente il comparto immobiliare, sia residenziale che commerciale. «La “chiusura” totale in primavera e, ora, in tutto o in parte, di intere zone del Paese e di molte attività specifiche - è scritto in un comunicato firmato dal presidente nazionale Alberto Zanni - seppur necessaria, ha comportato, per famiglie e imprenditori, una grave crisi di liquidità dovuta all'incompleta e/o mancata erogazione della Cassa integrazione e alla mancanza di flussi di cassa per le attività. Questa situazione è ormai complessivamente divenuta insostenibile anche per il comparto immobiliare: molte imprese sono ferme e non riescono a pagare l'affitto, come anche molte famiglie, con la conseguenza che tutto ciò grava, al momento, su molti proprietari».

La situazione di emergenza attuale
Zanni critica in particolare il blocco degli sfratti che «non solo ha semplicemente rinviato l'esplosione del ricorso ai tribunali ma ha, altresì, riversato sui soli proprietari le conseguenze di una crisi generale». Preoccupano poi l’associazione le imminenti scadenze fiscali che costituiscono per molti proprietari, soprattutto persone fisiche, un esborso di liquidità che potrebbe avere pesanti e drammatiche ripercussioni sulla possibilità di mantenimento ordinario del nucleo familiare.

Le proposte di modifica del Dl Ristori
Per questi motivi Confabitare ha ritenuto di dover sottoporre alla Commissione programmazione economica e bilancio e alla Commissione finanze e tesoro del Senato, riunite in seduta congiunta, una serie di proposte di integrazione / emendamento al Dl Ristori.

Credito d'imposta
Si chiede l'introduzione di una forma di compensazione per i locatori che decidono di non procedere con sfratto per morosità o decreto ingiuntivo, attraverso uno speciale credito d'imposta riservato ai locatori, utilizzabile ai fini delle dichiarazioni Irpef ed Ires, pari all'ammontare totale dei canoni non percepiti, utilizzabile sia in unica soluzione che mediante spalmatura su cinque anni consecutivi a partire dal 2020. In questo modo si aiutano sia le attività in crisi, evitando di sfrattarle, sia i locatori. Al fine di evitare utilizzi impropri del credito, si propone «una forma di supervisione e certificazione da parte delle Associazioni della proprietà edilizia, sulla falsa riga delle attestazioni per i canoni agevolati (i cosiddetti 3+2).

Cancellazione seconda rata Imu
In considerazione del fatto che sono in grave crisi anche le locazioni ad uso abitativo e per prevenire eccezioni di incostituzionalità per disparità di trattamento con le locazioni ad uso diverso, Confabitare propone «d'introdurre la cancellazione della rata di dicembre dell'Imu anche per le locazioni residenziali (cosa non prevista dal Dl). Questo consente, inoltre, alle famiglie di poter disporre di qualche risorsa in più per affrontare i prossimi mesi che si preannunciano decisamente difficili».

Differimento seconda rata Imu
In via del tutto straordinaria e per il solo anno 2020, per tutti coloro che non hanno titolo per beneficiare di quanto previsto dal Dl Ristori, Confabitare ha chiesto di sospendere e differire al 31 marzo 2021 la seconda rata dell'imposta municipale propria (Imu) di cui all'articolo 1, commi da 738 a 783, della legge 27 dicembre 2019, numero 160, che deve essere versata entro il 16 dicembre 2020.

Modifiche al Tuir
In linea con quanto introdotto con il decreto Crescita, si propone «una modifica parziale dell'articolo 26 del Tuir (Testo unico imposte sui redditi), laddove ad oggi non è consentito anche alle locazioni ad uso diverso dall'abitativo di poter beneficiare della possibilità – in caso di morosità – di non far concorrere i canoni non percepiti al reddito complessivo del locatore, sempre a condizione che sia data prova dell'avvenuta notifica dello sfratto ovvero dell'ingiunzione di pagamento.