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Dal Coordinamento unitario piccoli proprietari nuova lettera al Governo

Ribadita la richiesta di interventi concreti

di A.D’A.

Torna a sollecitare il Governo il Coordinamento unitario dei proprietari di casa (Uppi – Federproprietà - Confappi - Movimento difesa della casa), essendo state del tutto ignorate - si legge in una nota - le rimostranze rivolte dalle organizzazioni maggiormente rappresentative dei proprietari di case anche attraverso manifestazione dei proprietari pacifiche e spontanee dei giorni scorsi , avvenute nelle maggiori città italiane.

Il contenuto della lettera
Per questo il Coordinamento ha scritto una nuova lettera all’esecutivo denunciando «l’ assoluta insensibilità del Governo italiano ad emettere provvedimenti che siano in grado di incidere su un necessario e non più procrastinabile cambiamento delle politiche abitative e la assoluta indifferenza alle difficoltà dei proprietari di casa locatari che a seguito della diffusione della pandemia non percepiscono più gli affitti sia ad uso abitazione che ad uso diverso dall'abitazione».

Le richieste
Si torna a chiedere tra l’altro una forte defiscalizzazione, soprattutto riguardo all'Imu, che risolva il problema delle morosità che ha determinato un grave danno economico per chi percepiva entrate indispensabili al proprio sostentamento e l’ introduzione della cedolare secca per tutte le locazioni di immobili ad uso diverso dall'abitazione oltre alla mancata abolizione della sospensione degli sfratti per morosità, sia ad uso diverso dall'abitazione che ad uso abitazione.

Uppi – Federproprietà – Confappi – Movimento difesa della casa sollecitano la realizzazione di un programma di edilizia residenziale pubblica per le fasce deboli come fu fatto all'inizio degli anni cinquanta con il piano Ina-casa. Suggerendo di realizzarlo, in parte, anche con i fondi stanziati dalla banca dell'Unione europea.

Necessario l'azzeramento dell'Imu a chi ha immobili occupati senza titolo o da conduttori morosi, l'azzeramento delle imposte dirette (Irpef e cedolare secca) a chi ha immobili occupati senza titolo o da conduttori morosi, mentre va predisposto lo stanziamento di contributi a fondo perduto ai proprietari di immobili, per far fronte alle spese condominiali di competenza dei conduttori.