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Covid in condominio, l’inchiesta di Anaci Padova rivela il pieno rispetto delle regole in tutte le province

Il 73% dei condomini si dice pronto ad avvertire l’amministratore in caso di comparsa di sintomi e nel rispetto della salute degli altri

di Annarita D’Ambrosio

Un interessante focus sui comportamenti tenuti nei condomini veneti durante il lockdown. È quello che emerge dall’indagine commissionata da Anaci Padova, l’Associazione nazionale amministratori condominiali ed immobiliari, con il patrocinio del Consiglio regionale del Veneto e realizzata dalla società Winpoll.

La platea
Oltre 7mila le telefonate effettuate dal 14 al 28 agosto, non tutte andate a buon fine (1300 coloro che hanno risposto), ma comunque rappresentative per età, genere e titolo di studio.

L’esito
Tanti gli aspetti emersi: i cittadini innanzitutto nel 67% si sono sentiti adeguatamente informati sulla situazione, solo l’11% ha lamentato un’enfatizzazione. La percezione di pericolo poi è stata molto variegata con gli under 30 che si sono confermati molto meno preoccupati degli over65. Nel complesso il 21% non ha saputo rispondere, il 52% si è ritenuto a basso rischio di contrarre della malattia, contro un 48% decisamente propenso a proteggersi dal virus.

Il virus in condominio
Venendo ai comportamenti nel condominio, gli intervistati per la gran parte sono apparsi ben consapevoli e soprattutto attenti anche alla salute degli altri: il 73% avvertirebbe l’amministratore in caso dovesse accusare sintomi e scoprire poi di aver contratto il virus, il 71% ritiene altresì che siano rispettate le prescrizioni all’interno della propria compagine condominiale.

Anche la ripresa dell’attività scolastica è stata valutata, considerando l’impatto che da ultimo ha sulla vita condominiale per la presenza di bambini che vengono quotidianamente a contatto con coetanei. L’88% si era detto favorevole alla ripresa delle attività in asili nido e materne, contrario solo il restante 12%.

Vita che riprende ed allora un peso importante lo hanno i fattori di protezione. Non prende nessuna misura solo il 2%. I più (87%) si lava più frequentemente le mani, mentre il 68% indossa la mascherina anche all’aperto, il 59% mantiene le distanze, il 45% evita luoghi affollati, il 32% riconosce di cercare di rimanere più spesso in casa. I guanti in lattice utilizzati all’inizio dell'emergenza, sono in uso ora solo all’11% degli intervistati.

Il commento
«Il primo risultato positivo per noi di Anaci è aver avuto conferma che le risposte alle varie domande non si differenziano molto tra le sette province» le parole del presidente di Anaci Padova Giorgio Cambruzzi il quale ritiene «confortante sapere che più dei due terzi dei veneti ritiene di essere stato sufficientemente informato dell’emergenza» e soprattutto che nei condomini le regole sono state seguite alla lettera.

Un lusinghiero risultato lo definisce Cambruzzi per gli amministratori chiamati a lavorare ogni giorno, anche quelli di isolamento in casa, senza indicazioni su come effettuare le sanificazioni nei luoghi o gestire casi di contagio.