Lavori & Tecnologie

In leggero miglioramento le prestazioni energetiche delle abitazioni nel nostro paese

Lo precisa il Rapporto annuale sulla Certificazione energetica degli edifici realizzato da Enea e Comitato termotecnico italiano

di Davide Madeddu

Nel settore residenziale italiano diminuiscono le attestazioni di prestazione energetica per le classi intermedie e più basse, mentre aumentano quelle che riguardano le classi più elevate. A delineare lo scenario in cui si registra un miglioramento delle prestazioni energetiche delle abitazioni del nostro paese è il rapporto annuale sulla Certificazione energetica degli edifici realizzato dall'Enea e Comitato termotecnico taliano (Cti).

Il rapporto sulla Certificazione energetica
Il rapporto, che rispetto allo scorso anno raddoppia il numero di analisi effettuate (950 mila Ape contro 540 mila dell'anno precedente), fotografa la situazione energetica del parco edilizio nazionale nel 2020, anno caratterizzato, tra le altre cose, dall'introduzione degli incentivi previsti dal superbonus 110%. «Le valutazioni mostrate nel Rapporto 2021 - si legge - si basano sugli Ape emessi nel 2020 da 17 Regioni e 2 Province autonome, con un forte incremento della base dati rispetto alla precedente annualità, che ha permesso di effettuare indagini più approfondite e di maggiore valore statistico. Tale campione di Ape è stato sottoposto a un sistema di verifica che ha portato a scartare circa il 10% dei dati iniziali».

I capitoli del dossier
Quattro i capitoli che compongono il dossier: si parte dal primo, in cui si descrive «lo stato dell'arte della certificazione energetica del parco edilizio nazionale, con un focus sugli elementi essenziali del sistema», per poi passare al secondo in cui si riportano i « risultati delle analisi statistiche su diversi parametri estratti dagli Ape emessi nel 2020». Il terzo capitolo «sintetizza, attraverso un unico prospetto per ogni ente territoriale, le principali informazioni riguardanti l'implementazione della certificazione energetica a livello locale». Il quarto capitolo «analizza le risposte di un questionario proposto a Regioni e Province autonome e finalizzato ad acquisire informazioni di natura qualitativa sulla percezione della certificazione energetica locale e nazionale».

Calo degli Ape nel settore residenziale intermedio
A leggere i dati si scopre che nel 2020 sono diminuiti nel settore residenziale gli attestati di prestazione energetica Ape nelle classi intermedie e più basse in favore di quelli nelle classi energetiche più elevate. Il dato fa registrare, rispetto all'anno precedente un meno 1,2 per cento. Nel settore non residenziale, invece, c'è una conferma dell'incremento degli Ape nelle classi meno efficienti pari a un più 3,5 per cento, già registrato lo scorso anno. Il tutto anche se il settore può contare su una quota maggiore di certificati nelle classi energetiche migliori e intermedie: si tratta di circa il 55% contro il 40% di quello relativo al settore residenziale.

Dei 950 mila Ape analizzati, tre quarti riguardano immobili costruiti prima del 1991 e quasi il 6% quelli più recenti (2016-2020); circa l'85% degli attestati è connesso a passaggi di proprietà e locazioni, poco più del 3% a nuove costruzioni, quasi il 4% alle riqualificazioni energetiche e meno del 2,5% alle ristrutturazioni importanti.«Nel settore residenziale il valore medio dell'EPgl si riduce di circa il 65% tra gli immobili costruiti prima del 1945 e quelli costruiti tra il 2016 e 2020 - si legge ancora - . Un importante decremento (circa il 30%) si nota anche tra questi ultimi e quelli afferenti al periodo immediatamente precedente (1992-2005)».

La quota di energia rinnovabile
Nel rapporto si evidenzia un fatto: «La quota di energia primaria coperta da energie rinnovabili risulta più che triplicata tra gli immobili più vetusti e quelli più recenti. Nel settore non residenziale, invece, il decremento dell'EPgl nel tempo è meno incisivo, con una riduzione inferiore al 40% tra gli immobili costruiti prima del 1945 e quelli costruiti tra il 2016 e 2020». Relativamente alla quota di energia rinnovabile, questa è quasi raddoppiata tra gli immobili più vetusti e quelli più recenti.Il Rapporto dedica una parte delle valutazioni anche alle caratteristiche degli immobili certificati di proprietà pubblica (circa 5.000 Ape), che sono caratterizzati da prestazioni energetiche mediamente simili a quelle del campione totale nel settore residenziale e più efficienti in quello non residenziale (18% dei casi nelle classi energetiche A4-B).

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