Lavori & Tecnologie

Superbonus, il salto di classe alla sfida dei consumi reali

Il miglioramento di classe energetica è un parametro che esprime non tanto un tangibile consumo energetico ma quanto più prossimo sia l’edificio esistente riqualificato a un edificio di recente costruzione

di Luca Rollino

Il miglioramento di classe energetica è un parametro che non esprime necessariamente un consumo energetico evitato.

Per comprenderlo, bisogna partire dai passaggi che servono per il superbonus: si tratta di tre verifiche sempre necessarie e di una verifica derogabile in determinate situazioni. Vanno sempre svolte:

• la verifica di risultato, garantita del duplice salto di classe energetica, o il raggiungimento della classe A4 (per edifici in classe A3) o di una generica classe A (per edifici privi di attestato energetico prima dei lavori);

• la verifica tecnica dei requisiti di prestazione energetica sanciti dal decreto Requisiti;

• la verifica economica di congruità dei costi e di sufficiente capienza della spesa (per garantire la copertura integrale dei costi sostenuti e la loro aderenza ai prezziari di riferimento).

La quarta verifica è, invece, una verifica operativa, volta a garantire la presenza di un intervento di tipo trainante. Questa può essere anche evitata, qualora un vincolo architettonico, ambientale o edilizio ne impedisca la realizzazione: in questo caso, è necessario il solo duplice salto di classe energetica per garantire l’accesso al 110 per cento.

Ape convenzionale...
La verifica del miglioramento di almeno due classi energetiche deve essere effettuata tramite il ricorso all’Ape convenzionale, che si differenzia da quello ordinario in quanto è riferito a tutto l’edificio e non ad una singola unità immobiliare. L’Ape convenzionale deve essere calcolato ricorrendo alla stessa metodologia di calcolo prevista per l’Ape ordinario per la determinazione dei fabbisogni energetici.

... e classi energetiche
La classe energetica dell’edificio sarà però definita a partire dai valori delle singole unità immobiliari: tutti gli indici di prestazione energetica dell’edificio si calcolano utilizzando come dato di input i corrispondenti valori di ogni appartamento condominiale. In particolare, ciascun indice dell’intero edificio è determinato calcolando la somma dei prodotti dei corrispondenti indici delle singole unità immobiliari per la loro superficie utile e dividendo il risultato per la superficie utile complessiva dell’intero fabbricato.

L’indice di maggior rilievo è appunto l’EPgl,nren,rif,standard (2019/21), descritto nel Dm 26 giugno 2015 (contenente le linee guida nazionali per l’attestazione della prestazione energetica degli edifici) come l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento. Quest’ultimo è definito come il fabbricato analogo a quello in corso di analisi ma costruito con elementi edilizi e impianti standard, dotati dei requisiti minimi di legge in vigore dal 1° gennaio 2021 (e riportati nel Dm 26 giugno 2015, “Requisiti minimi”, da non confondersi con quello citato in precedenza, con cui condivide lo stesso giorno di emanazione).

L’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio di riferimento rappresenta il valore da cui si parte per definire la scala delle classi energetiche: si va dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).

La classe energetica di un edificio è invece determinata utilizzando come valore di confronto l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile dell’edificio EPgl,nren: questo parametro è definito in condizioni di calcolo standardizzato (impianto sempre acceso durante la stagione di riscaldamento, in grado di garantire 20°C all’interno degli ambienti), ed è pertanto poco rappresentativo dei reali consumi dell’edificio sia prima che dopo l’intervento.

Per un edificio saltuariamente occupato, per il quale sia garantito il duplice salto di classe, il risparmio energetico derivato nella realtà sarà inferiore in termini assoluti a quello calcolato tramite il ricorso agli Ape convenzionali. Infatti, in questo caso l’edificio è effettivamente stato riqualificato con successo, ma l’effettivo utilizzo è inferiore rispetto a quello supposto per determinare le classi energetiche, e per calcolare il risparmio.

Il senso del parametro
Il miglioramento di classe energetica finisce quindi per essere un parametro che esprime non tanto un tangibile consumo energetico evitato, bensì quanto più prossimo sia l’edificio esistente riqualificato ad un edificio di recente costruzione, realizzato con le più moderne tecnologie e con soluzioni efficienti.

Inoltre, una classificazione energetica migliore assume un forte significato ambientale: nelle classi più elevate rientrano edifici che sfruttano molto le fonti energetiche rinnovabili, e sono meno dipendenti dai sistemi a combustione e dai combustibili fossili. Impossibile non vedere in questo una forte influenza degli obiettivi comunitari europei di indipendenza energetica dalle fonti fossili e di miglioramento della qualità dell’aria.

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