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Autoconsumo collettivo e comunità dell’energia: più vicina la legge di avvio

La condivisione interna dell'energia avverrà tramite un contratto di diritto privato e l'amministrazione e i rapporti con il sistema saranno svolti dall'amministratore di condominio

di Marco Pezzaglia

In dirittura d’arrivo la legge che sbloccherà l'autoconsumo collettivo e le comunità dell'energia in Italia. Il regime che sarà introdotto sarà un regime sperimentale che consente di attivare l'autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ovvero realizzare comunità energetiche rinnovabili purché gli impianti di produzione (da fonti rinnovabili) coinvolti abbiano una potenza al massimo fino a 200 kilowatt e siano entrati in esercizio dopo l'entrata in vigore della legge e non oltre 60 giorni dalla data di entrata in vigore di quella che sarà la legge definitiva di recepimento della Direttiva (Ue) 2018/2001.

Regime sperimentale
Il regime è sperimentale al fine di consentire l'acquisizione di elementi utili alla piena attuazione delle disposizioni in materia di autoconsumo di cui alla citata Direttiva (Ue) 2018/2001 – che dovrà essere recepita entro giugno 2021, e di cui alla Direttiva (UE) 2019/944 - che dovrà essere recepita entro dicembre 2020.

Cosa cambia nei condomini
Per quanto di interesse specifico per i condomìni, i singoli condòmini potranno autoconsumare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili prodotta in ambito condominiale, mantenendo il proprio punto di connessione alla rete e il suo diritto di aderire o meno alla forma di autoconsumo collettivo. La condivisione dell'energia, considerato autoconsumo collettivo istantaneo, può avvenire anche attraverso sistemi di accumulo realizzati nel perimetro di aggregazione, cioè lo stesso edificio o condominio.

La condivisione interna dell'energia dovrà avvenire tramite un contratto di diritto privato e l'amministrazione e i rapporti con il sistema potranno essere svolti da un soggetto delegato: inutile dire che, sebbene molte imprese di servizi potranno farsi avanti in questo, l'amministratore di condominio sembrerebbe proprio il soggetto naturalmente candidato a svolgere tale ruolo.

Al momento apparirebbe, comunque, che sull'energia autoconsumata non si pagano le cosiddette “quote energia” (le parti di tariffa espresse in euro/kWh) delle tariffe di rete e oneri connessi.

I requisiti
Più nel dettaglio, seguendo il testo della legge in corso di adozione appare che:
•gli impianti di produzione devono essere nuovi (realizzati dopo l'entrata in vigore della legge), quindi non si possono usare quelli esistenti per fare autoconsumo oltre i servizi comuni
•gli impianti di produzione devono essere dei soggetti partecipanti: quindi un condòmino dovrebbe farsi il suo, e non è chiaro se si possa usare un impianto condominiale
•si pagano comunque gli oneri di sistema su tutta l'energia consumata, non si accede agli incentivi di cui al Dm 4 luglio 2019 ferma restando la possibilità di accedere alle detrazioni fiscali di cui all'articolo 16-bis, comma 1, lettera h) del Dpr 22-12-1986 n. 917 e successive modificazioni
•entro 30 giorni dalla legge Arera, L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, dovrà definire le componenti tariffarie regolate e quelle connesse al costo della materia prima energia (ad esempio le perdite di energia sulle reti) che non sono applicabili all'energia elettrica condivisa
•entro 60 giorni dalla legge il Ministero dello sviluppo economico dovrà definire una tariffa incentivante per la remunerazione degli impianti, oltre che la restituzione dei costi non applicabili definiti dall'Arera.

Le intenzioni della legge sono buone, ma ogni singolo caso dovrà essere attentamente valutato alla luce di parametri economici che oggi non sono ancora noti: una volta approvata la legge servirà attendere le determinazioni dell'Autorità di settore e del Ministero dello Sviluppo Economico. Nonostante ciò la legge avvia un tavolo di confronto interessante per lo sviluppo delle forme locali di produzione e condivisione dell'energia dove, il ruolo dell'amministratore di condominio, nell'ambito dell'autoconsumo collettivo dovrebbe giocare un nuovo ruolo sempre più importante.

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