Lavori & Tecnologie

Risparmio energetico, i nuovi prodotti per l’isolamento non inquinante

di Valeria Sibilio

Allarme ambientale nei condomini. Il riscaldamento degli edifici residenziali rappresenta la seconda causa di inquinamento urbano, considerando che ogni appartamento inserito in un condominio imbratta l'aria, mediamente, al pari di due automobili. Da ciò la tendenza ad affidarsi, nella progettazione di una abitazione, alla bioedilizia per creare un giusto confort termico scegliendo accurati ed efficienti materiali isolanti. Recenti studi hanno calcolato, a tal proposito, un risparmio di circa ventidue tonnellate di CO2 in un anno per ogni stabile riqualificato.
La bioedilizia ha compiuto notevoli passi avanti nella ricerca di un isolamento termico ed acustico affrancato da materiali inquinanti, proponendo, nel tempo, prodotti naturali ed efficienti scelti in maniera consapevole e privilegiando quelli con una buona resa architettonica e alte prestazioni oltre ad un elevato grado tecnologico. Soluzioni eco-sostenibili incentrate anche sul riciclo che hanno trovato nella creatività di molte aziende nostrane, il loro punto di forza.
Tra gli isolanti in carta riciclata spicca quello della startup torinese Enerpaper, utilizzata per muri interni, esterni e sottotetti, in edifici esistenti e in strutture di nuova costruzione, assicurando una riduzione dei consumi energetici fino al 60%. Viene creata utilizzando cellulosa stabilizzata che, attraverso un particolare processo produttivo, è in grado di trasformarsi in un prodotto in grado di erigere una barriera termo-acustica contro la dispersione degli edifici, sfruttando le proprietà naturali della cellulosa stessa, con caratteristiche antifiamma, antimuffa ed antispolvero in grado di conferire una densità di posa costante, oltre al vantaggio, per il cliente finale, di un risparmio del 30-35% di consumo energetico per riscaldamento. Terminato il suo ciclo vitale, la carta, miscelata con additivi chimici, viene tramutata in bobine di fiocchi di cellulosa, insufflati direttamente nelle intercapedini attraverso semplici fori nei muri, determinando, grazie al loro minor volume, una riduzione del 70% sui costi di trasporto del materiale.
L'indirizzo eco-sostenibile delle aziende italiane non si ferma alla cellulosa. Presente sul mercato da oltre cinquant'anni, l'azienda veneta Celenit rappresenta il primo esempio di isolanti prodotti ed utilizzati nel Nord Europa dove il problema era ed è particolarmente percepito. Con una capacità produttiva giornaliera di oltre 10.000 pannelli, resa possibile da impianti di miscelazione, di movimentazione, sofisticati robot per la produzione di lana di legno ed essiccatoi a regolazione automatica, questi pannelli forniscono soluzioni edili, divenute indispensabili nell'ambito della bioedilizia e della progettazione secondo i protocolli di sostenibilità, in grado di garantire prestazioni di isolamento termo-acustico ecocompatibili volte a migliorare le condizioni interne degli edifici condominiali. Alla base dei prodotti ci sono le fibre di abete rosso, che costituiscono il 48% dei pannelli, trattate in modo da annullare il deterioramento biologico del legno aumentando la capacità di resistenza all'umidità e al fuoco. Il tutto realizzato attraverso un processo a ridotte emissioni e bassi consumi energetici che hanno valso, all'azienda, diverse certificazioni, per la bioedilizia e per la gestione forestale, rispondenti ai protocolli di sostenibilità LEED, BREEAM, ITACA.
Dal Piemonte e dal Veneto, il percorso della bioedilizia nostrano tocca anche il meridione, focalizzando la propria attenzione sulle Marche dove l'azienda Diasen, concentrandosi su ricerca e sviluppo, al quale destina il 5% del proprio fatturato, sfrutta le proprietà del sughero per creare prodotti eco-sostenibili in grado di unire il contenuto tecnologico con il rispetto delle generazioni future, garantendo ad ogni persona un habitat sicuro ed in armonia con l'ambiente. Il più recente prodotto, deumidificante e fonoassorbente, chiamato Diathonite Thermactive 0.37, si presenta come un cappotto termico a spruzzo a base di sughero e diatomeiche, polveri derivate da rocce silicee, in grado di interpretare, in chiave moderna, le norme internazionali sul risparmio energetico, il comfort abitativo, la riduzione del rumore negli edifici, la ristrutturazione e la bioedilizia, applicabile sia all'esterno che in interni con funzioni di isolamento termico, antibatterici e di resistenza al fuoco, con una efficace prevenzione che scongiuri la formazione di muffe e condense.

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