Lavori & Tecnologie

Luce e gas alla prova della liberalizzazione

di Daniele Cesarini

Manca un anno al passaggio obbligatorio al mercato libero dell’energia per luce e gas. La data che segnerà la fine del regime di maggior tutela è stata rinviata più volte: dal gennaio al luglio 2018, e poi al 30 giugno 2019, concedendo a consumatori e aziende un anno in più per prepararsi alla transizione. Molte società fornitrici, però, stanno già inviando comunicazioni via posta, e-mail e persino sms per promuovere le offerte. E i consumatori farebbero bene a sfruttare i mesi in più concessi, per valutare e scegliere attentamente la formula più adatta alla propria bolletta.

La transizione

Se è possibile aspettare fino alla prossima estate prima di cambiare, è anche vero che così facendo si rischiano di perdere delle buone occasioni per risparmiare anche il 10% sulle prossime bollette. Un rapido confronto tra le offerte ora disponibili, grazie al comparatore ufficiale dell’Autorità per l’energia (Arera), mostra le migliori opportunità legate alla transizione al mercato libero.

Le chance di risparmio

Sul fronte dell’elettricità, le offerte migliori consentono di risparmiare fino a 50-60 euro l’anno rispetto ai 640 euro del servizio di maggior tutela (la stima è calibrata su una famiglia con un contatore della potenza impegnata di 3 chilowatt e un consumo annuo di 3.300 chilowattora). Sul fronte del gas, i prezzi variano di città in città, ma in media, per un consumo di 700 metri cubi l’anno, il servizio di tutela garantisce un esborso di 520 euro annui, che scende a 460-470 euro con le migliori offerte delle aziende sul mercato libero.

Molti consumatori hanno ancora dubbi sul passaggio. Ci sono costi per il cambio di operatore? Si rischia di restare senza luce o gas? La risposta, in entrambi i casi, è no: salvo l’imposta di bollo sul nuovo contratto (14,62 euro), sono gratuiti i passaggi dal segmento di maggior tutela al mercato libero, da un’azienda energetica all’altra, il ritorno dal mercato libero al segmento tutelato. E la nuova bolletta si baserà sulla lettura del contatore al momento del passaggio di consegne: quindi, nessun rischio di doppia fatturazione. Il servizio prosegue senza interruzione e perfino in caso di fallimento del nuovo fornitore la Autorità a garantire che nessuno resti senza luce o gas.

Le forme «ibride»

Chi non è convinto dall’opportunità di un contratto libero può infine fruire di due forme ibride: la tutela simile e le offerte placet.

La tutela simile, poco apprezzata finora dai consumatori, è un contratto stipulato con fornitori privati con condizioni definite e sorvegliate dall’Authority. Il prezzo dell’energia è lo stesso della maggior tutela, scontato di un bonus una tantum definito dalla società e applicato sulla prima bolletta. I contratti durano dodici mesi e sono rinnovabili su base annua, senza però l’erogazione di un nuovo bonus. La tutela simile è attiva dal gennaio 2017 e sarà l’unica modalità di fornitura “tutelata” disponibile dopo il 1° luglio 2019.

Più apprezzata dai consumatori è l’offerta a prezzo libero a condizioni equiparate di tutela (placet), in cui l’Autorità impone a tutti i venditori di inserire nel pacchetto almeno una proposta commerciale luce o gas chiara e facilmente comparabile, a prezzi determinati liberamente, ma con condizioni contrattuali definite dalla stessa Arera: dunque condizioni standard, predefinite, confrontabili, con una struttura di prezzo uniforme. Le offerte placet sono ora comparabili sul nuovo portale www.prezzoenergia.it, realizzato e gestito da Acquirente unico sulla base delle indicazioni dell’Arera.

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