Lavori & Tecnologie

Anche in condominio la micro-cogenerazione da combustibili convenzionali e fonti rinnovabili

di Antonio De Marco

Il rendimento medio della produzione di energia elettrica del sistema nazionale, si aggira intorno al 38%. Aggiungendo le perdite di trasposto e distribuzione, della rete elettrica, nella misura del 4 % - 5% si ottiene un rendimento complessivo, tra il punto di produzione e quello di consumo, relativamente basso.
Per attenuare le perdite di trasporto si può fare ricorso alla “generazione distribuita” , a sua volta basata sulla (ormai ) matura architettura delle smart grid che permette la delocalizzazione della produzione di energia elettrica con il vantaggio di attenuare, in modo consistente, le perdite di trasporto ( perdite di rete ).
La cogenerazione, produzione combinata e simultanea di energia elettrica e calore, grazie all'impiego di motori endotermici a ciclo Otto gas o Diesel, oppure turbine a gas, rappresenta uno dei sistemi di ottimizzazione energetica anche per il settore civile.
Quando l'utente utilizza un macchinario rotante o un apparato statico che converte ogni forma di energia utile in energia elettrica in corrente alternata ( c.a. ), per funzionare in parallelo ( anche in regime transitorio ) con la rete, è definito attivo.
Le norme CEI 0-21 riporta le regole tecniche per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti di Bassa Tensione BT delle imprese distributrici di energia elettrica, mentre la CEI 0-16 riporta le regole per Media Tensione MT ed Alta Tensione AT.
Gli edifici condominiali, generalmente, in inverno assorbono gas ed energia elettrica: il gas è bruciato nel generatore termico (con rendimento rispetto all'energia primaria compreso tra 90% - 95% ) che fornisce acqua calda destinata ai radiatori, mentre l'energia elettrica, per il funzionamento dei servizi comuni ( luci, pompe, ascensori, eccetera) è prelevata dalla rete elettrica nazionale, con rendimento, rispetto all'energia primaria del 32% - 35% . Complessivamente il rendimento dei due sistemi è relativamente basso.
Per ogni kWh consumato nelle nostre case o nelle attività industriali, commerciali, ecc.. in una centrale termoelettrica si “bruciano” circa 3 kWh che tradotti in energia primaria, ad esempio gas metano, corrispondono a circa a 0,334 m3.
In estate viene meno il consumo di gas per riscaldamento ma aumenta l'assorbimento elettrico perché ai servizi tradizionali si aggiungono gli assorbimenti delle macchine per il raffrescamento.
In taluni edifici condominiali, soprattutto quelli che hanno produzione centralizzata di acqua calda sanitaria, oppure hanno sistemi centralizzati di raffrescamento ad aria, si può individuare una quota di energia termica ( riscaldamento invernale / post riscaldamento estivo, produzione acqua calda sanitaria, piscine, ecc…) ed una quota di energia elettrica che sono contemporaneamente assorbite.
In questi casi, la cogenerazione rappresenta un'interessante applicazione di efficienza energetica.
Si tratta di organizzare un “insieme” tecnologico ed impiantistico capace di produrre simultaneamente calore, sotto forma di acqua calda alla temperatura di 80°C – 85°C, ed energia elettrica direttamente in bassa tensione 400 /230 V .
In sostanza l'impianto assorbe gas / gasolio o bio-combustibile e fornisce due frutti: acqua calda ad alta temperatura ed energia elettrica in bassa tensione.
In questo modo, il rendimento del sistema è notevolmente superiore rispetto al rendimento complessivo ottenibile mediante le due produzioni separate ( acqua calda da caldaia condominiale ed energia elettrica da rete urbana ) delle due forme energetiche.
Tale soluzione, conosciuta ed adottata da tempo a livello industriale, ora grazie ai miglioramenti tecnologici può trovare un buon riscontro anche in ambito condominiale con taglie di piccola –micro potenza.
Il principio è molto semplice : un motore endotermico ( a ciclo Otto ) alimentato a gas metano o GPL ( oppure altri combustibili, ad esempio vegetali ) è calettato ad un generatore elettrico ( alternatore ).
Il D.Lvo 08 febbraio 2007 n. 20 definisce di piccola cogenerazione gli impianti con capacità di generazione installata inferiore a 1 MWe ( 1 Mega Watt elettrico = 1.000 kWe ) mentre definisce di micro-cogenerazione quelli con capacità di generazione massima inferiore a 50 kWe.
Il Decreto del Ministero dello sviluppo economico 16 marzo 2017, in vigore dopo 180 giorni dalla pubblicazione sulla G.U.R.I. , avvenuta il 28.03.2017 , disciplina la semplificazione delle procedure per realizzare impianti di micro-cogenerazione ad alto rendimento ( come definita nell'Allegato III del D.Lvo 08.02.2007 n. 20 ) , alimentati da combustibili convenzionali e impianti di micro-cogenerazione alimentati da fonti rinnovabili, ovvero biomassa ( ad esempio bio-liquidi di origine vegetale o animale,) gas di discarica, gas residuati da processi di depurazione e biogas.
Al fine di minimizzare gli oneri e agevolare la connessione in rete degli impianti e l'esercizio degli stessi, il precitato decreto, semplifica gli adempimenti e riporta lo schema di un modello unico composto di una PARTE I da inviare, per via telematica, al GSE prima dell'inizio dei lavori ed una PARTE II da inviare, per via telematica, al GSE a fine lavori. Nel caso di edifici condominiali la comunicazione di inizio lavori e quella di fine lavori, sono trasmesse dall'Amministratore sulla base di mandato dell'assemblea.
In entrambi i casi gli impianti dovranno avere caratteristiche tali da non comportare incremento di impegno di potenza sulla rete ed avere potenza non superiore a quella già disponibile in prelievo.
Qualora installati su edifici di pregio storico –culturale di cui al D.Lvo 42/2004, i suddetti impianti non devono alterare lo stato dei luoghi ed il decoro esteriore.
Restano fermi gli obblighi previsti dalla normativa su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al D.Lvo 81/2008 e gli adempimenti di prevenzione incendi ( S.C.I.A. VV.F. corredata di asseverazione da parte di tecnico abilitato iscritto ad Albo professionale ) previsti dal D.P.R. 151/2011 e dal D.M. 07.08.2012 per gli impianti con potenza elettrica installata superiore a 25 kWe.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©