Lavori & Tecnologie

Efficienza energetica, a Rebuild in campo le utilities

di Paola Pierotti

Dall’economia del prodotto a quella del servizio: facendo leva sull’energia e sul plus dei servizi destinati all’utente finale si riuscirà a far decollare la riqualificazione urbana. Come accade oggi quando si acquista uno smartphone attraverso il gestore della linea telefonica: tariffa fissa per la rete e prodotto in dotazione, lo stesso si arriverà a fare per le costruzioni. E sono proprio le utilities a cercare opportunità di business nel mondo dell’edilizia facendosi carico degli interventi e includendo i costi nelle tariffe flat. Si tratta di una sfida imprenditoriale possibile solo passando per l'industrializzazione del progetto e della costruzione.

Con questo messaggio, supportato dai numeri del mercato, da studi di fattibilità, e con il racconto di best practice internazionali inizia oggi Rebuild, la due giorni dedicata all’innovazione della riqualificazione e gestione immobiliare (Riva del Garda, 25 e 26 giugno). Fari puntati sulle opportunità generate dalle nuove tecnologie digitali applicate all’edilizia e ai piani urbani, ma anche su modelli e processi necessari per raggiungere le prestazioni energetiche attese e migliorarle in fase di gestione. «In un contesto di crescita contenuta o nulla – dichiara Ezio Micelli, docente dello Iuav, esperto di valutazione immobiliare e membro del comitato scientifico di Rebuild – il driver per lo sviluppo del settore è l’energia. Il valore che oggi impieghiamo per l’energia in un’edilizia superata potrebbe invece finanziare interventi di retrofitting che migliorano il nostro patrimonio aumentandone le performance. Risolviamo simultaneamente due problemi: ritroviamo le risorse per sostenere il settore e diamo un impulso decisivo ad un’economia davvero sostenibile e smart».

Tra le proposte più concrete c'è quella di chi punta a generare il mercato dell’efficientamento energetico attraverso una sinergia tra le utilities e l’industria delle costruzioni per il massimo beneficio del titolare del contatore. Il principio che sta alla base di questa strategia consiste nel fatto che il risparmio genererà il finanziamento e pagherà le spese degli interventi. Alcune aziende sono già in campo: Enel Si, il Gruppo Iren che opera in Piemonte, Liguria ed Emilia, Linea Group Holding (Lgh) nel Sud della Lombardia, ma anche le francesi Edf e Gaz de France. Enel Si propone il fotovoltaico e l’efficientamento energetico spalmati in bolletta e arriva anche ad offrire soluzioni per la mobilità lenta puntando sulla diffusione delle biciclette elettriche. Lgh, la seconda utility della Lombardia, cambia gratuitamente le caldaie e fa pagare ai clienti in bolletta. Le utilities si allineano alla direttiva europea che obbliga a contenere i consumi e per distinguersi sul mercato propongono ai clienti un’ampia gamma di servizi.

Mission Carbon Zero, iniziativa animata dall’architetto Gian Carlo Magnoli, uno dei relatori di Rebuild, sta organizzando una sua squadra in Italia e ha già firmato protocolli con alcune multinazionali, dalla Knauf alla Sto con Kone, Abb, Sika, Uponor, Wienerberger per i laterizi e Giuliani per infissi e facciate. Obiettivo: collaborare con gli uffici tecnici delle singole aziende per produrre elementi digitali 3D in Bim, integrabili tra loro, per riuscire a industrializzare gli elementi costruttivi con costi e tempi certi. Ad oggi il fatturato medio complessivo dei partner industriali di questo progetto è di circa 100 miliardi di euro. Il mercato c’è. Le Utilities mettono il capitale e le aziende ingegnerizzano soluzioni integrate per dare risposte univoche, industrializzate e certificate. «Oggi in Italia la domanda immobiliare si fa più complessa e oltre al prodotto edilizio si chiedono anche valori soft. C’è una maggior consapevolezza sul risparmio energetico – dichiara Thomas Miorin, direttore di Habitech e uno dei fondatori dell'evento di Riva – ma si deve fare ancora molto per lavorare sul consumo, come invece si fa all’estero».

È ormai evidente che sull'impiantistica si sta giocando una partita rilevante del mercato delle costruzioni. «Tecnologia ed edilizia sono la stessa cosa – dichiara Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme –. Il mercato dell’energia è centrale per la riqualificazione dell’esistente ma non può prescindere dal progetto. E c’è spazio per tutti – continua Bellicini – basta pensare alle recenti innovazioni legate alle stampanti 3D che stanno cambiando l’industria e messo sul mercato nuovi materiali, ma anche al nuovo servizio di Amazon, “Home Services”, grazie al quale il colosso americano consente (per ora solo negli Usa) di comprare oggetti e prenotare servizi per la casa e la persona attraverso una piattaforma web: dalla tubatura di un lavandino alla lezione di pianoforte per i figli. Enel – continua Bellicini – vende caldaie e condizionatori attraverso la rete e ancora, Houzz ha creato una piattaforma web con 6mila soluzioni architettoniche per ogni problema legato alla casa». Per non parlare del Bim (Building information modeling) quel modello che consente di virtualizzare in 3D gli edifici e coordinare tutte le discipline, dalla progettazione alla costruzione, fino alla fase di manutenzione delle strutture e che sta rivoluzionando il mercato riducendo gli errori e condizionando tutto il processo.

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