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Buono (Cassa geometri): «L’obbligo del Durc va esteso anche ai professionisti»

Il presidente dell’ente di previdenza Diego Buono chiede al Governo di introdurre quest’obbligo nella prossima legge di Bilancio

di Federica Micardi

Il Durc deve essere obbligatorio per tutti, professionisti compresi, ed esteso a tutti i contratti privati. La proposta arriva da Diego Buono, presidente di Cassa geometri: «Dimostrare il regolare pagamento dei contributi previdenziali deve essere un obbligo per tutti i soggetti economici, compresi i professionisti privati, sempre, non solo nei rapporti con la Pubblica Amministrazione» afferma Buono, che aggiunge «Auspico che il Governo estenda l'obbligo del Durc in questa manovra di bilancio per sanare finalmente una situazione che lascia ampi spazi alla concorrenza sleale».

La concorrenza sleale

Il paradosso che oggi esiste, denuncia Buono, è che il professionista deve verificare il Durc delle aziende che devono essere in regola con i versamenti previdenziali, mentre lo stesso professionista potrebbe non essere in regola con i suoi di versamenti, insomma nessuna verifica è prevista per il controllore. Il problema – spiega Buono – esiste nei contratti fra privati perché a chi lavora con la pubblica amministrazione questa verifica viene fatta. Si tratta di una concorrenza sleale tra colleghi, perché chi non effettua i versamenti contributivi riesce ad applicare costi più bassi, a scapito dei colleghi professionisti che invece effettuano regolarmente i versamenti.

La morosità

L'obbligo non dovrebbe comportare particolari adempimenti, chi è in regola può scaricare il Durc senza difficoltà, «Cassa geometri – spiega Buono – riconosce il Durc anche se è in corso la rateizzazione dei contributi». Cassa geometri, che conta 78mila iscritti, rileva che in 15mila casi la contribuzione non è regolare: «Tra questi – spiega Buono – c'è chi si sta adoperando per mettersi in regola con versamenti rateizzati ma ci sono anche i morosi seriali».

La legge di Bilancio

L'obbligo del Durc per poter lavorare potrebbe essere un incentivo a mettersi in regola, in un momento in cui grazie al superbonus del 110% e agli altri bonus edilizi il lavoro non dovrebbe mancare. «È questo il momento adatto per porre fine a questo limbo di irregolarità - conclude Buono - che in questo anno e mezzo ha anche beneficiato degli aiuti messi in campo contro il Covid-19». E la legge di Bilancio attualmente in discussione potrebbe essere il veicolo normativo più adatto.


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