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Chi decide sulla validità del Documento di regolarità fiscale (Durf) nel contratto di appalto

La giurisdizione può essere del giudice ordinario qualora si agisca non per l'accertamento della sua regolarità amministrativa ma per tutelare un diritto soggettivo

di Giulio Benedetti

Nei contratti di appalto di importo superiore a 200.000 euro l'appaltatore deve consegnare al committente il documento di regolarità fiscale (Durf di cui all'articolo 4 della legge 157/2019). Tale documento attesta la regolarità fiscale dell'impresa appaltatrice e subappaltatrice ed è rilasciato dall'agenzia delle Entrate con la validità di quattro mesi.

Il caso trattato
Un'impresa proponeva un ricorso di urgenza, ai sensi dell'articolo 700 Codice procedura civile per ottenere l'annullamento della dichiarazione di irregolarità fiscale, effettuata dall'agenzia delle Entrate, al fine di ottenere l'aggiudicazione di un contratto di appalto, con la sua condanna al risarcimento del danno, da liquidarsi in via equitativa. Il Tribunale affermava la sua carenza di giurisdizione e che fosse devoluta al giudice amministrativo la controversia che scaturisce dall'accertamento della legittimità del Durf, per valutare la correttezza del provvedimento amministrativo. Il Tar a sua volta escludeva la propria giurisdizione, e denunciava il conflitto con il giudice ordinario, poiché il ricorrente aveva agito a tutela di un proprio diritto soggettivo, relativo all'accertamento della regolarità fiscale, e non a tutela di un interesse legittimo sorto nella procedura di gara.

La decisione della corte di Cassazione
La Cassazione a sezioni Unite nell’ordinanza 25480/2021, intervenuta a decidere il conflitto di giurisdizione, dichiarava la cognizione del giudice ordinario a cui rimetteva le parti. Il giudice di legittimità era chiamato ad individuare la giurisdizione relativa alla domanda cautelare per ottenere in via di urgenza il Durf, laddove il mancato rilascio è ostacolo all'aggiudicazione di un contratto di appalto. La giurisprudenza ha elaborato dei principi comuni al rilascio del Durc (documento di regolarità contributiva) in cui ha affermato, laddove il documento costituisce uno dei requisiti per l'ammissione alla gara, che la competenza è del giudice amministrativo.

Il caso trattato è diverso e la competenza è del giudice ordinario sulla base dell'analisi della domanda e della posizione della parte in giudizio con quanto dalla stessa richiesto. Dagli atti di causa è emerso che l'impresa, mediante il ricorso di urgenza proposto al Tribunale civile e nei confronti delle Entrate, chiedeva l'accertamento e la dichiarazione della sua regolarità fiscale, di ordinare di dare parere positivo alla sua posizione fiscale, con la condanna alla rifusione di tutti i danni subiti.

Conclusioni
La domanda dell'impresa non censura la procedura negoziale, per cui le stata negata l'aggiudicazione, ma agisce nei confronti dell'agenzia delle Entrate per l'accertamento della sua regolarità amministrativa e quindi agisce per tutelare il suo diritto soggettivo e non a tutela di un interesse legittimo, sorto nella procedura di gara. L'accertamento della regolarità fiscale comporta solo una mera cognizione incidentale su uno dei requisiti di partecipazione e di aggiudicazione e deve essere oggetto della cognizione del giudice ordinario.

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