Lavori & Tecnologie

Per gli altri lavori i nuovi modelli sono già utilizzabili

di Raffaele Lungarella

Dallo scorso primo luglio, gli ingegneri e gli altri tecnici dell’edilizia possono presentare agli uffici dei Comuni le pratiche di segnalazione certificata di inizio attività (Scia), comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), segnalazione certificata di agibilità e le altre comunicazioni relative agli interventi edilizi, compilando i moduli standard, licenziati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-enti locali nella seduta dello scorso 4 maggio.

Il 30 giugno è infatti scaduto il termine entro il quale i tecnici dei Comuni dovevano pubblicare sui siti istituzionali i moduli unificati e standardizzati, per non incorrere nella sanzione disciplinare della sospensione dal lavoro e dallo stipendio da 3 giorni a sei mesi.

È possibile che molti Comuni, soprattutto quelli che per la loro piccola dimensione avrebbero più difficoltà a farlo autonomamente, abbiano provveduto alla pubblicazione rinviando con un link – come consentono le disposizioni del ministero della Semplificazione – alla piattaforma telematica di riferimento oppure alla modulistica caricata da ogni Regione sul proprio sito istituzionale.

In ogni caso, la mancata pubblicazione non fa venire meno il diritto dei tecnici a utilizzare la nuova modulistica, nella versione originaria oppure in quella eventualmente adattata da ogni Regione alla propria normativa.

Le Regioni, nel recepire la nuova modulistica, potevano infatti apportarvi le modifiche ritenute necessarie per adeguarla alla propria realtà. Tredici di esse hanno rispettato questo termine (tra le altre Toscana, Umbria, Campania, Liguria, Piemonte). Dal monitoraggio condotto dal ministero della Semplificazione risulta che attualmente tutte le Regioni hanno adottato un provvedimento di recepimento di quella modulistica. In alcuni casi (come quello della Sicilia), per rispettare la tabella di marcia, la modulistica è stata recepita nella versione identica a quella della Conferenza unificata; in altri (per esempio Toscana ed Emilia Romagna), si è proceduto a un’adozione provvisoria, in attesa della conclusione dei processi di revisione della normativa regionale in materia di governo del territorio e dell’edilizia.

Entro i primi giorni dello scorso gennaio, il ministro delle Infrastrutture avrebbe dovuto redigere un glossario unico, applicabile in ogni Comune, con la descrizione dettagliata delle opere per la cui realizzazione deve essere utilizzata la modulistica standard dei singoli titoli abilitativi. Per produrre quella lista, la conferenza unificata ha, ora, istituito un tavolo di lavoro, con la partecipazione dei tecnici delle Regioni, dei Comuni e delle Province, senza però indicare una data entro cui concludere i lavori.

Se per la modulistica le Regioni hanno sostanzialmente rispettato i tempi o ritardato di poco, non si può dire la stessa cosa per l’adozione del regolamento edilizio tipo, che avrebbero dovuto recepire entro lo scorso 18 aprile. Finora l’hanno fatto in poche: Liguria, Lazio, Puglia ed Emilia Romagna.

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