Incapienti, il bonus va online con l’amministratore
La cessione del credito degli «incapienti» trova finalmente la sua strada. Si tratta della possibilità per i condòmini con redditi sotto gli 8mila euro (cioè senza Irpef a debito), sancita dalla legge di Stabilità 2016, di sfruttare la detrazione del 65% per gli interventi di risparmio energetico sulle parti comuni.
Questa soluzione, che avrebbe dovuto servire a coinvolgere nelle delibere delle assembleee condominiali anche i proprietari meno abbienti, prevedeva la cessione del credito fiscale all’impresa che eseguiva i lavori. In questo modo gli «incapienti» avrebbero potuto “incassare” il bonus fiscale da subito, contrattandolo liberamente con l’impresa.
Naturalmente l’entusiasmo delle imprese per questa possibilità è stato molto scarso, considerando che per loro il bonus ceduto avrebbe dovuto essere scontato in dieci rate. Comunque qualche impresa lo ha accettato (e lo propone anche ora, nella versione 2017 che è decisamente più ampia).
Dei tasselli da comporre per la complessa operazione, però, uno mancava ancora: la comunicazione all’agenzia delle Entrate, tramite l’applicazione (disponibile da ieri) delle spese sostenute nel 2016 per interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni, da fare entro il 31 marzo 2017. La comunicazione, spiegano le Entrate, va effettuata solo utilizzando il servizio telematico Entratel o Fisconline, in relazione ai requisiti posseduti per la trasmissione telematica delle dichiarazioni, utilizzando i software di controllo e di predisposizione dei file messi a disposizione gratuitamente dall'Agenzia delle Entrate.
L’amministratore condominiale (o qualunque condòmino, dove non sia stato nominato l’amministratore) può quindi connettersi a Entratel o Fisconline (sempre che sia abilitato), cercare l’applicazione e inviare i dati (le specifiche tecniche sono già disponibili). Ci si può anche servire degli “intermediari abilitati” (commercialisti, eccetera).
