Fisco

Comunicazione alle Entrate, ennesima proroga inutile al 19 aprile. Aspettando la sanatoria

Dopo la segnalazione del Sole 24 Ore arriva lo slittamento ma i condòmini aannon tempo per l’opzione sino al 29 aprile

di Andrea Cartosio, Saverio Fossati e Francesco Veroi

Oggi a mezzanotte sarebbe scaduto scade il termine per la comunicazione alle Entrate relative ai lavori svolti in condominio nel 2021, superbonus compreso, da parte degli amministratori. Le Entrate, però, nel pomeriggio, dopo la segnalazione del Sole 24 Ore, hanno diramato il provvedimento Prot. n. 2022/110854 che sposta al 19 aprile il termine per l’adempimento.

Ma questa ennesima proroga (come già quella dal 16 marzo al 7 aprile ) non ha risolto i problemi perché, quasi contemporaneamente, per i condòmini il diritto di scegliere se optare per cessione del credito o sconto in fattura oppure per la detrazione è stata spostata al 29 aprile. Quindi anche alla data del 19 aprile gli amministratori, tranne che in qualche caso, non disporranno di tutti i dati necessari per effettuare la comunicazione.

Improbabile che Le Entrate possano concedere altri slittamenti (anche questo di oggi era del tutto inatteso) quindi, alla scadenza del 19 aprile, tra 12 giorni, l’unica scelta plausibile sarà quella di non mandare nulla, sperando in una norma vera e propria che conceda una proroga “a posteriori” con sanatoria per i ritardi, oppure mandare la comunicazione dopo il 29 aprile e accettare l’idea di pagare la sanzione, come spiegato qui sotto.

In ogni caso l’indifferenza del Parlamento e del Governo per questo ennesimo inghippo normativo la dice lunga sulla considerazione in cui viene tenuto il mondo condominiale, che pure è popolato da almeno metà degli italiani.

Il mancato invio
L'amministratore, al termine del 19 aprile 2022, sarà comunque quasi sempre certo di non avere la completezza dei dati per l'Agenzia.I dubbi riguardano soprattutto il campo dove dichiarare se il contribuente cede o meno il credito. Se le informazioni in possesso dell'Agenzia delle Entrate sono incomplete o incongruenti, non saranno inserite direttamente nella dichiarazione precompilata e saranno esposte in un “prospetto separato” per consentire al contribuente di verificarle.

La sanzione
Cosa accadrebbe quindi se venisse ravvisato un errore nei dati trasmessi all'Agenzia o fosse omessa o inviata tardivamente la comunicazione alle Entrate? In questi casi scatta la sanzione di 100 euro per ogni comunicazione, nella misura massima di 50mila euro. Tuttavia, nei soli casi di errata comunicazione dei dati, la sanzione non si applica se la trasmissione corretta è effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza, o, in caso di segnalazione da parte delle Entrate, entro i cinque giorni successivi alla segnalazione stessa.

La sanzione è ridotta a un terzo, c ioè 33,33 euro, con un massimo di 20mila euro, se le comunicazioni sono correttamente trasmesse entro 60 giorni dalla scadenza (15 maggio 2022). Un importo che può quindi essere inserito nel rendiconto e, nel caso remoto che qualche assemblea si rifiuti di approvarlo, non rappresenta un onere insopportabile (per quanto ingiusto).

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