Fisco

Il 110% per tutto il 2022 per i condomìni e per le villette con Cila già trasmessa

 Il superbonus passerà dall’attuale 110% al 65% nel 2025

di Saverio Fossati

Agevolazioni sull’edilizia, arriva una stretta: nella b ozza di legge di Bilancio 2022 si registra la riduzione del bonus facciate (dal 90% al 60%), la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutto ciò che non sia nell’ambito del superbonus, e la fine del superbonus per le case unifamiliari (a meno che non siano abitazioni principali di cittadini a basso reddito e pochissimo patrimonio). Solo i condomìni portano a casa una vera e propria proroga al 31 dicembre 2023 per le spese di superbonus al 110 per cento.

In compenso, però, i vecchi bonus (recupero edilizio al 50%, ecobonus al 65%, sismabonus, bonus verde e bonus mobili ) resteranno, con qualche aggiustamento, sino al 2024.

Insomma, una stretta peggiore delle aspettative, che sarà oggetto di serrate discussioni in sede parlamentare. Vediamo intanto le novità sulle agevolazioni in edilizia, contenute all’articolo 8 della bozza del Ddl Bilancio.

Superbonus

Per i condomìni (e per le persone fisiche che possiedono palazzine da due a quattro unità immobiliari) il superbonus e le sue regole possono essere sfruttate sino al 31 dicembre 2025, però l’aliquota di detrazione rimane intera al 110% solo per le spese sostenute fino a dicembre 2023, poi scende al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le persone fisiche proprietarie di case unifamiliari che abbiano già presentato la Cila o avviato le formalità amministrative per la demolizione con ricostruzione al 30 settembre 2021 il superbonus spetta, stano alle bozze del Ddl Bilancio, sulle spese sostenute sino al 31 dicembre 2022.

Questo limite del 30 settembre, invece, non sussisterebbe per i proprietari di case unifamiliari che siano per loro l’abitazione principale e che abbiano un Isee di 25mila euro (praticamente un reddito bassissimo e zero risparmi): i lavori possono essere avviati in qualunque momento e il 110% si applicherà a tutte le spese sostenute nel corso del 2022.

Per i pannelli solari e il fotovoltaico come interventi trainati la ripartizione della detrazione in quattro rate è possibile per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 (senza scadenze). Il solare fotovoltaico nell’ambito del superbonus è prorogato al 30 giugno 2022 con tetto di spesa di 48mila euro.

La complessa questione dei prezzari, poco adeguati alle impennate dei prezzi di una serie di materie prime, viene affrontata con la promessa di emanare un decreto ministeriale con valori massimi «per talune categorie di beni» entro il 31 gennaio 2022.

Le cooperative, infine, vengono di fatto equiparate agli Iacp: la proroga vale sino al 2023 anche per loro se avranno completato il 60% dei lavori entro il 30 giugno 2023.

Sconto in fattura

La possibilità, in alternativa alla detrazione, di cedere il credito d’imposta o ottenere direttamente lo sconto in fattura dell’importo agevolato resta limitato, a partire dalle spese sostenute dopo il 31 dicembre 2021, agli interventi relativi al superbonus.

Per il bonus facciate e quelli di recupero edilizio, antisismico ed ecobonus tradizionale scompare invece questa possibilità, quindi si torna la vecchio regime anche sotto questo profilo.

Le proroghe degli altri bonus

Confermato per altri tre anni il plotone delle altre agevolazioni legate all’edilizia. Il recupero edilizio, nelle sue varie declinazioni di manutenzione straordinaria (anche ordinaria per i condomìni), restauro-risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia sarà fruibile per le spese sostenute sino al 31 dicembre 2024,con la detrazione del 50% e il limite di 96mila euro. Discorso analogo per i lavori antisismici e per l’ecobonus che resta al 65 per cento.

Il bonus mobili cambia un po’ fisionomia, pur venendo prorogato al 31 dicembre 2024: riguarderà l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, E le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori, le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati però all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. I lavori devono essere iniziati non più tardi dell’anno precedente l’acquisto. La detrazione è del 50% su una spesa massima di 5mila euro.

Per il bonus verde c’è una proroga secca sino a tutto il 2024, senza novità.

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