Fisco

General contractor, sfida tra mercato e Fisco

La direzione regionale (si veda Il Sole 24 Ore del 3 aprile) è intervenuta con un suo interpello su una questione che era sul tavolo da mesi, spiegando che il compenso del general contractor non può essere oggetto di detrazione nel quadro del superbonus

di Giuseppe Latour

«Ci sono contratti firmati, cantieri avviati che non si possono bloccare, impegni con i clienti. Bisogna procedere sulla strada che è stata imboccata». Con queste parole, il manager di un’importante utility attiva anche sul mercato del superbonus spiega perché i general contractor si muoveranno in direzione opposta a quella appena indicata qualche giorno fa dalla Dre Lombardia dell’agenzia delle Entrate.

Torniamo indietro di qualche giorno. La direzione regionale ( si veda Il Sole 24 Ore del 3 aprile ) è intervenuta con un suo interpello su una questione che era sul tavolo da mesi, spiegando che il compenso del general contractor non può essere oggetto di detrazione nel quadro del superbonus. Un’impostazione che, se confermata in futuro, manderebbe all’aria lo schema seguito in centinaia di casi in tutto il Paese. Soprattutto da soggetti, come le grandi utility dell’energia, che stanno utilizzando la loro capacità organizzativa e di coordinamento per rendere fattibile un meccanismo complesso come quello del 110 per cento.

Come si muoveranno, adesso, i general contractor? «La premessa – spiega Mattia Sica, direttore area Energia di Utilitalia – è che la determinazione della Dre non crea un precedente valido per tutto il sistema. Poi, nel merito ritengo che la Dre faccia un’estremizzazione con la quale non concordo». Perché? «L’operatività del superbonus è molto complicata, per questo è essenziale che soggetti come i general contractor svolgano un ruolo di garanzia e monitoraggio degli interventi. Il loro compito è funzionale all’intervento, quindi la detraibilità è scontata».

Un chiarimento, però, potrebbe essere utile: diversi interpelli di grandi società attive sul mercato del 110% sono già sul tavolo delle Entrate, così come richieste di incontro tra funzionari dell’amministrazione finanziaria e general contractor, per consentire a tutti di avere un quadro finalmente chiaro.

Così, da Eni gas e luce dicono di essere «in attesa di eventuali sviluppi e ulteriori approfondimenti da parte delle competenti funzioni anche a livello nazionale».

Mentre da Enel X, la società del gruppo Enel che segue anche gli interventi su edifici nell’ambito del superbonus, spiegano che «noi non applichiamo oneri al committente per i nostri servizi di coordinamento nell’ambito del superbonus. Abbiamo solo voci di costo legate alla componente edile/impiantistica e ai servizi professionali. Quindi, non siamo toccati dall’interpello della Dre». Detto questo, «scoraggiare chi svolge un ruolo di facilitatore non è, in generale, un approccio corretto per sfruttare il 110 per cento. Un chiarimento, allora, sarebbe utile al mercato».

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