Fisco

Superbonus 110% e professionisti, è già assalto al decreto Rilancio

di Em.Pa. e M.Per.

Neanche il tempo di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale che già sui 266 articoli del “decreto Rilancio” si scatenano gli appetiti dei partiti. A cominciare da quelli della stessa maggioranza, che però sanno benissimo come la dote a disposizione del Parlamento lasciata dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri per le modifiche è solo di 800 milioni, per restare nel limite dell’aumento di deficit autorizzato dalle Camere.

Al question time ieri a Montecitorio il ministro dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, rispondendo a un’interrogazione di Fdi, ha assicurato che «il Governo sarà, come sempre, attento a valutare tutte le proposte migliorative che arriveranno sia dalla maggioranza che dall’opposizione».

Pd e M5S ancora non ci hanno messo la testa, perché sono alle prese con le modifiche al decreto liquidità. Ma già ieri i dem hanno posto la questione della necessità di estendere il superbonus al 110% a tutte le seconde case, ricevendo la risposta piccata del sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro: «Il superbonus da me proposto ha sempre compreso anche le seconde case. Dalla norma del Dl Rilancio sono state escluse quelle unifamiliari per un’esigenza di copertura finanziaria, ma siamo i primi a volere l’estensione e siamo aperti al confronto con le altre forze politiche».

Da Italia Viva Luigi Marattin sembra avere le idee ancora più chiare sui punti da emendare. «Eco e sisma bonus sono da estendere anche a persone giuridiche e alle tipologie di lavoro che inspiegabilmente sono state escluse», avverte. «Poi ci piacerebbe irrobustire un po’ il credito d’imposta per gli affitti e naturalmente c’è la vicenda dei professionisti non Inps esclusi dai contributi a fondo perduto». Un tema subito cavalcato anche dalle opposizioni. «Per il governo Pd-M5S i professionisti sono ormai fantasmi», avverte il vicecapogruppo della Lega alla Camera Fabrizio Cecchetti. «Commercialisti, avvocati, ingegneri, medici e altri lavoratori iscritti nelle rispettive casse autonome sono stati abbandonati al loro destino, invece di essere tenuti nella giusta considerazione». Dello stesso avviso la capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini: «Il governo perde il pelo ma non il vizio. La grave scorrettezza contro i professionisti concepita con il decreto “cura Italia”, poi corretta dopo la levata di scudi delle opposizioni, viene riproposta con il decreto Rilancio. L’esecutivo persevera dolosamente nell’errore. Ancora una volta dovrà essere il Parlamento a rimediare agli scivoloni di Palazzo Chigi». Sempre da Fi rincara la dose Mara Carfagna: «Ancora una volta il governo dimostra un pregiudizio ideologico nei confronti dei professionisti. Forse qualcuno nella maggioranza crede ancora che siano tutti ricchi ed evasori fiscali». Fi mette poi nel mirino l’assenza di un «pacchetto auto» nel decreto: «Neanche una riga di interventi per un settore così strategico per il nostro Paese. Una scelta tanto miope quanto pericolosa».

Anche gli scontri andati in scena in fase di gestazione del decreto, primo tra tutti quello sulla regolarizzazione dei migranti, rischiano di riaccendersi durante l’iter parlamentare a suon di emendamenti. E l’assalto alla diligenza non risparmierà i microinterventi, come quello di estensione del bonus bici ai pendolari e ai fuori sede, così come proposto ieri dal deputato dem Davide Gariglio.

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