Fisco

Detrazione dall’Irpef al 90% per chi ristruttura le facciate

di Cristiano Dell’Oste

Attiverà lavori edilizi per un potenziale tra 1,4 e 2,2 miliardi di euro il nuovo “bonus facciate” che sarà introdotto con la manovra finanziaria. Inserito un po’ a sorpresa nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) , il nuovo incentivo avrà la forma di una detrazione fiscale pari al 90% delle spese sostenute nel corso dell’anno prossimo «per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici».

Premiate case e condomìni

Il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, ha annunciato ieri su Twitter che il bonus riguarderà sia i condomìni che le singole abitazioni. Il che sembra escludere gli immobili non residenziali e fa pensare a una detrazione Irpef (non anche Ires). Per conoscere i dettagli, però, bisognerà attendere la legge di Bilancio. Va precisato, tra l’altro, in quante rate potrà essere recuperato lo sconto (quasi tutti quelli in vigore sono divisi in dieci anni, alcuni in cinque) e a quali tipi di intervento sarà abbinato.

Franceschini ha indicato come obiettivo della norma quello di rendere «più belle le città italiane»: sembrerebbe quindi esclusa la necessità di raggiungere precisi requisiti di isolamento termico o rendimento energetico. Difficile siano agevolati con una percentuale così generosa anche i semplici interventi di manutenzione ordinaria, come la tinteggiatura, che peraltro - su parti comuni condominiali - beneficia già della detrazione del 50 per cento. L’esperienza passata degli altri bonus, peraltro, insegna che i per i condomìni potrebbe essere molto difficile valutare, deliberare e pagare interventi complessi nell’arco di soli 12 mesi, quale è l’orizzonte attualmente annunciato per la detrazione.

I tecnici dell’Economia hanno stimato per ora una perdita di gettito compresa tra i 130 e 200 milioni di euro a regime (cioè con effetto sul 2021, quando si sconterà la prima rata di detrazione). Cifra che, ipotizzando un recupero decennale dello sconto, corrisponde appunto a spese complessive tra 1,4 e 2,2 miliardi.

Le proroghe degli altri bonus

Il Dpb conferma il pacchetto di proroghe degli altri bonus edilizi, ma in tono minore rispetto alle ipotesi circolate nei giorni scorsi (si veda Il Sole 24 Ore di domenica 13 ottobre).

Per la detrazione “generica” sugli interventi di ristrutturazione edilizia vengono prospettati altri 12 mesi - fino al 31 dicembre 2020 - con la formula extra-large al 50%, sempre recuperabili nell’arco di dieci anni e riferiti a una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare. Non trova conferma, quindi, la messa a regime del 50%: si prosegue con la proroga di anno in anno, come accade puntualmente dal 2012.

Prolungamento in arrivo al 31 dicembre 2020 anche per l’ecobonus riservato agli interventi di efficientamento energetico, per il quale si era ipotizzata la conferma per un biennio. Restano le stesse percentuali di detrazione (oggi tra il 50 e il 65%) e gli stessi massimali di spesa. Il Dpb cita - ma solo a titolo d’esempio - l’installazione di pannelli solari, caldaie a condensazione, impianti di micro-cogenerazione, domotica e conferma, tra i beneficiari, gli istituti autonomi per le case popolari (comunque denominati).

Non sono citati i bonus attualmente in scadenza nel 2021, come il sismabonus su parti comuni e l’ecobonus al 70 e 75% riservato a cappotti termici e lavori che migliorano la prestazione energetica dei condomìni. Per questi sconti, le regole rimarrebbero invaariate, senza prolungamenti.

Confermato per un altro anno, infine, il bonus arredi abbinato a lavori di ristrutturazione. Salvo modifiche inserite nella legge di Bilancio, il Dpb prefigura la conferma della spesa massima (10mila euro) e dei beni agevolati (mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza).

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©