Fisco

All’Enea i dati dei soli lavori green al 50%

di Maria Chiara Voci

La comunicazione all’Enea per fruire delle detrazioni al 50% sugli interventi di riqualificazione non riguarderà tutti i lavori. Ma solo quelli che impattano, in qualche modo, sul bilancio energetico dell’edificio preesistente, quali ad esempio l’installazione di una nuova caldaia a condensazione o l’inserimento di pannelli fotovoltaici, o un semplice cambio di infissi. Dunque se fino a ieri, per cambiare un serramento, usando il 50% sulle ristrutturazioni non occorreva preoccuparsi di inviare alcun documento (ed era questo il grande vantaggio rispetto all’ecobonus che valeva però 15 punti in più) da settembre non sarà più così. Infatti, l’Enea è pronta a mettere online alla ripresa post-ferie l’interfaccia con cui i cittadini dovranno caricare le domande, anche per il 50%, ma appunto solo se i lavori hanno riguardato in qualche modo l’efficienza energetica. Per intenderci: chi chiede la detrazione del 50% per installare un sistema di allarme o per eliminare barriere architettoniche continuerà a non dover informare l’Enea.

Il nuovo onere riguarda anche chi ha effettuato già i lavori nei mesi scorsi: avrà 90 giorni di tempo per mettersi in regola. A questo proposito, arrivano altre importanti rassicurazioni: come è in grado di anticipare Il Sole 24 Ore, la strada per accedere al 50% in caso di interventi di riqualificazione energetica sarà semplificata rispetto all’ecobonus e non sarà richiesta la produzione di asseverazioni o documenti tecnici.

Il nuovo obbligo di comunicazione non è discrezionale. L’ultima legge di Bilancio (la 205/2017) ha, infatti, introdotto l’onere, anche per chi esegue semplici ristrutturazioni, di comunicare all’Enea la realizzazione di lavori in casa con un impatto sul risparmio energetico dell’ immobile. Un “vincolo” in più a carico dei cittadini che discende da un monitoraggio richiesto dall’Unione europea sulla riduzione dei consumi.

Ma definita la norma, mancava l’attuazione. Da gennaio a giugno è iniziato il confronto per mettere a punto la procedura per l’invio dei dati. E l’iter è stato fissato da pochi giorni in un documento che è il prodotto di un confronto serrato fra ministero dello Sviluppo economico, Enea, agenzia delle Entrate e le associazioni di categoria ed è la base per il futuro portale, che sarà lanciato, appunto, a settembre.

Gli aspetti su cui nel frattempo sta arrivando un chiarimento sono più di uno: oltre al perimetro dei lavori da comunicare (pena la decadenza dall’agevolazione) anche la tipologia di documenti, che come assicura l’Enea, «non saranno in più rispetto a quelli che già normalmente sono da produrre secondo la normativa sulle ristrutturazioni edilizie». Ancora, informa l’Agenzia «si tratterà di inserire ad esempio i dati di potenza della vecchia e della nuova caldaia o la performance dei vecchi e dei nuovi infissi. Oppure di chiarire se, in caso di sostituzione di un impianto di riscaldamento, è stata integrata anche la produzione di acqua calda sanitaria».

A regime il termine per comunicare l’avvenuta ristrutturazione sarà di 90 giorni dalla fine lavori.  E come specifica l’Enea anche chi ha eseguito lavori nei primi mesi del 2018 e non ha ancora comunicato (per l’assenza di un portale) avrà comunque tre mesi di tempo dalla messa online dell’interfaccia. La comunicazione genererà un codice di trasmissione e una ricevuta da utilizzare per la prima volta in fase di dichiarazione dei redditi nella primavera del 2019.

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