Fisco

Tax planning sui benefici in scadenza per appartamenti e condomìni

di Saverio Fossati

Il quadro dei bonus sui lavori edilizi ( illustrato dalle schede che si possono vedere cliccando qui ) non è dei più semplici, a causa del sovrapporsi di norme e dalle proroghe che, con alterne vicende, si succedono da quasi vent’anni.

Le possibili modifiche ipotizzate dal Mise ( cliccare qui per l’articolo ), quindi, impongono una serie di riflessioni pratiche, per elaborare un tax planning intelligente per unità immobiliari e parti comuni condominiali in questi ultimi tre mesi del 2017.

Unità immobiliari singole

Per l’ecobonus, cioè la detrazione che per appartamenti e condomìnioggi è pari al 65% delle spese sostenute per ottenere il risparmio energetico «qualificato», si preannunciano tempi duri: non solo dal 1° gennaio 2018 potrebbe precipitare al 36% ma se il Mise intende legare lo sconto ai risultati effettivi si trattarebbe di una rivoluzione. Molti degli interventi, infatti, non sono attualmente legati al risparmio ottenuto ma, soprattutto, il metodo per calcolarlo è legato alla situazione precedente, spesso talmente catastrofica da far risultare qualunque intervento con risultati eccellenti.

Così la gettonatissima finestra con i doppi vetri, per la quale è oggettivamente assai facile ottenere la dichiarazione per l’Enea da parte dell’installatore, di fatto viene fatta pagare all’Erario al 65 per cento.

Del resto già nella scorsa legge di Bilancio aveva fatto capolino l’idea di un superbonus legato alla “saldatura” tra lavori di recupero edilizio e antisismici, nel senso che solo a interventi omnicomprensivi sarebbero spettate le detrazioni più alte mentre il recupero “semplice” si sarebbe fermato al 50% o addirittura al 36 per cento. Poi le cose sono andate diversamente e si è preferito mantenere separate le due detrazioni, diversificandole in base all’intensità dei lavori

Questi mesi sembrano quindi i più propizi alla realizazione di lavori di recupero edilizio non impegnativi (tipo il rifacimento completo del bagno o lo spostamento di pareti), che magari sono stati rinviati da anni, perché il 50% potrebbero non vederlo più.

Nessuna speranza, almeno sinora, invece, per il bonus mobili: già nel 2017 ha avuto i confini ridotti e una proroga, se il Mise riesce a far passare la sua linea, sembra poco probabile. Si tratta infatti di una spinta ai consumi che non ha a che fare con gli obiettivi strategici del consolidamento antisismico e del risparmio energetico.

Parti comuni condominiali

L’assetto attuale delle detrazioni delle spese per interventi antisismici e di risparmio energetico in condominio è molto generoso, perché i bonifici di pagamento possono essere eseguiti sino al 31 dicembre 2021 e le aliquote sono speciali: sino all’85% per i lavori antisismici e sino al 75% per il recupero energetico. Quest’ultima tipologia, però, attualmente è legata più alla quantità di lavori eseguita, o meglio alla superficie dell’edificio interessata dai lavori, mentre il Mise potrebbe puntare al risparmio energetico effettivo (anche se non si sa in che modo sarà calcolato).

Se quindi i lavori sono già in corso, potrebbe essere opportuno, per quanto possibile, ultimarli entro fine anno per beneficiare della detrazione più alta senza troppi vincoli. Una modifica nella legge di Bilancio, infatti, potrebbe anche partire dal 1° gennaio 2018, costringendo chi ha già iniziato a cambiare rotta o a beneficiare di bonus ridotti.

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