L'esperto rispondeFisco

Credito di imposta e videosorveglianza

Marco Zandonà

La domanda

Nel credito d'imposta per l'installazione di sistemi di allarme rientra anche il canone che pago mensilmente alla ditta?

La risposta è affermativa, ma solo per i canoni pagati nel 2016. Il credito d'imposta per i sistemi di videosorveglianza è stato istituito dall’articolo 1, comma 982, della legge 208/2015, di Stabilità per il 2016 (si veda anche il Dm 6 dicembre 2016), e prevede il riconoscimento di un credito d’imposta alle persone fisiche che, nel corso del 2016, abbiano sostenuto spese per l’installazione di sistemi di videosorveglianza digitale o di sistemi di allarme, nonché per le spese connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza, dirette alla prevenzione di attività criminali. Le spese devono riguardare immobili non utilizzati nell’attività d’impresa o di lavoro autonomo (per esempio, abitazioni) e, in caso di uso promiscuo, il credito spetta nella misura del 50 per cento. Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato in compensazione ex articolo 17 del Dlgs 241/1997, presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’agenzia delle Entrate.Le persone fisiche non titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito spettante anche in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi; pertanto, in caso di imposte pagate in più in sede di dichiarazione dei redditi, esse possono chiedere il rimborso o portare l’eccedenza del credito in diminuzione per le imposte dovute nel 2017.Dal 20 febbraio e fino al 20 marzo 2017, i contribuenti che hanno sostenuto spese per sistemi di videosorveglianza digitale, sistemi di allarme e di vigilanza dovevano però inviare le domande di accesso al credito. Il provvedimento dell’agenzia delle Entrate 14 febbraio 2017 chiarisce che la richiesta va inviata telematicamente all’Agenzia utilizzando l’apposito software gratuito "Creditovideosorverglianza” disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it.In conclusione, nel caso descritto dal quesito, i canoni pagati mensilmente alla ditta concorrono alla determinazione del credito di imposta ma solo per quelli pagati nel corso del 2016.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©