L'esperto rispondeFisco

La convivenza interrotta non fa perdere lo sconto

Marco Zandonà

La domanda

Due conviventi detraggono le spese di ristrutturazione sostenute sull'immobile di proprietà di uno solo dei due. Immobile nel quale convivono e hanno residenza entrambi (famiglia di fatto) all'inizio della ristrutturazione. Nel caso in cui, nel corso dei successivi anni, il convivente non proprietario trasferisca la residenza in altro comune, potrebbe continuare a fruire delle rate di detrazione, assimilando la sua situazione a quella dell'inquilino o comodatario che cessi la detenzione dell'immobile (circolare agenzia delle Entrate 57/E/1998)?

La risposta è affermativa. Nel caso di specie, il soggetto non proprietario ha acquisito il diritto alla detrazione in qualità di convivente. La perdita del requisito di convivenza per trasferimento della residenza in altro comune non comporta la perdita del diritto alla detrazione per gli anni successivi in quanto il diritto era stato acquisito come convivente (cioè come detentore assimilato al locatario e al comodatario). In conclusione, il diritto si conserva sino alla definitiva estinzione della detrazione per il decennio dall’esecuzione dei lavori (articolo 16-bis del Tuir, Dpr 917/1986, e articolo 1, comma 74, lettera c, della legge 208/2015; si veda anche la guida al 50% su www.agenziaentrate.it).

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