Condominio

Niente visti e asseverazioni per le fatture già pagate

Molti cantieri, in assenza dei chiarimenti, erano fermi dal 12 novembre. Ieri, però, sono arrivate le prime faq delle Entrate.

di Saverio Fossati e Giuseppe Latour

Il mercato respira, sul filo di lana del 30 novembre (data entro la quale vanno fatte le comunicazioni di cessione del credito del superbonus, per poterlo ricevere entro il 10 dicembre), dopo il fulmine del decreto antifrode su congruità e conformità obbligatorie.

Gli operatori avevano da subito fatto presente che senza alcuni chiarimenti di fondo le comunicazioni si sarebbero fermate, e di conseguenza anche i cantieri. E così è stato a partire dal 12 novembre, nonostante la piattaforma delle Entrate fosse stata aggiornata in tempi record. Ieri, però, sono arrivate le prime faq delle Entrate.

Le fatture già pagate

Il chiarimento più importante riguarda il regime transitorio del decreto antifrodi, in vigore dal 12 novembre. E risponde, in sostanza, a questo quesito: cosa succede quando un contribuente abbia completato il pagamento delle fatture relative al suo lavoro entro l’11 novembre, ma poi non abbia effettuato la comunicazione dell’opzione per lo sconto in fattura attraverso la piattaforma delle Entrate?

L’Agenzia spiega che il decreto antifrodi ha previsto l’obbligo di visto di conformità e asseverazione dei costi anche per i bonus diversi dal 110%, «ai fini dell’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito». In linea di principio, questo obbligo si applica alle comunicazioni trasmesse dopo il 12 novembre.

«Tuttavia – spiega la risposta – si ritiene meritevole di tutela l’affidamento dei contribuenti in buona fede che abbiano ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti a loro carico» e svolto tutti gli altri adempimenti per la cessione o lo sconto, prima del 12 novembre, con la sola eccezione dell’invio della comunicazione telematica. In questi casi, non sussiste «il predetto obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione».

Al momento, la piattaforma delle Entrate non consente di fare questo tipo di comunicazioni che escludono il visto. Per consentire ai contribuenti di trasmetterle, allora, «le relative procedure telematiche dell’agenzia delle Entrate saranno aggiornate entro il prossimo 26 novembre». Entro venerdì, allora, saranno sbloccate anche queste ultime comunicazioni semplificate.

Le piattaforme sbloccate

Questi chiarimenti consentono, poi, di far ripartire a pieno regime le piattaforme che gli intermediari finanziari utilizzano per la gestione della cessione dei bonus. Nei giorni scorsi, infatti, sono state decine le segnalazioni di rallentamenti e blocchi delle procedure di cessione dei crediti fiscali intermediati da questi soggetti. Tanto che anche Abi aveva chiesto alle Entrate di pubblicare i suoi chiarimenti.

Ad esempio, la piattaforma di EY, utilizzata da diversi intermediari finanziari, è stata bloccata prudenzialmente in attesa delle indicazioni dell’Agenzia. Una volta analizzate le Faq, già ieri pomeriggio si è rimessa in moto e oggi dovrebbe ricominciare a funzionare a pieno regime. Discorso analogo per Daniela Rubeo, partner studio Deloitte, che segnala anche altri interrogativi in attesa di risposta, come quello sulla possibilità che a effettuare le asseverazioni possa essere l’installatore.

Da Pwc, invece, spiegano che «la piattaforma è operativa, l’operatività non è mai stata bloccata per i nostri clienti. A partire dal 12 novembre, è richiesto il caricamento del visto di conformità e dell’asseverazione tecnica anche per interventi diversi dal superbonus. La necessaria presenza o meno di questi documenti sarà eventualmente aggiornata alla luce dei chiarimenti pubblicati con Faq dell’Agenzia».

Sul fronte delle imprese, dopo le segnalazioni compatte di Ance, Cna, Casartigiani e Confartigianato (si veda anche il Sole 24 Ore del 20 novembre scorso), ieri il responsabile del dipartimento politiche fiscali di Cna, Claudio Carpentieri, ha espresso soddisfazione per i chiarimenti, «ma resta il problema delle fatture emesse ma non pagate, che in caso di assenza di congruità dovrebbero esser riemesse, con un netto a pagare evidentemente più alto».

Mentre Bruno Panieri, direttore delle politiche economiche di Confartigianato, evidenzia che i problemi più gravi sono ora risolti, «ma il Parlamento deve intervenire sulla detraibilità delle spese professionali per visto e asseverazione per lavori extra superbonus, o almeno esentare da questi adempimenti i lavori sotto i 20-30mila euro».

Gli altri chiarimenti

Le Entrate (oltre a due interventi su problemi molto rilevanti, si vedano gli altri articoli in pagina), hanno dettato le regole anche su altri aspetti controversi.

Il primo riguarda la possibilità, confermata appunto dall’Agenzia, in attesa del Dm della Transizione ecologica, di fare riferimento ai prezzari individuati dal Dm dello Sviluppo economico del 6 agosto 2020.

Il secondo chiarimento autorizza i tecnici abilitati al rilascio delle asseverazioni previste dall’articolo 119, comma 13, del Dl 34/2020 per gli interventi ammessi al Superbonus ad asseverare anche, per la stessa tipologia di intervento, la congruità delle spese prevista dall’articolo 1 del Dl 157/2021.

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