Sette giorni in due minuti: la settimana del Quotidiano del Sole 24 Ore - Condominio

Tutto cambiato, in soli per tre giorni, per la cessione del credito dei bonus al di fuori del 110%. Decisione del Consiglio dei Ministri il 10 novembre, Decreto Legge antifrodi in vigore nella notte del 12, spina staccata alla piattaforma di cessione delle Entrate nella mattina dello stesso giorno, nella sera provvedimento dell'Agenzia con le nuove specifiche tecniche.

La successione convulsa degli eventi è ben descritta dai titoli della settimana. Bonus edilizi sospetti, stop di 30 giorni e arrivano i prezzari. Bonus edilizi, cessione del credito e sconto in fattura restano fino al 2024. Superbonus, ok al decreto anti-frodi: stop di 30 giorni se emergono profili di rischio. Per il bonus facciate nel 2022 aliquota al 60% ma con costi «congrui». Illeciti sui lavori: a rischio il committente e l'impresa. La volontà di evadere di solito esclude la truffa ai danni dello Stato.

Bonus facciate con prezzi gonfiati: revoca probabile e rischio penale. Casa, senza nuovi modelli tutti i bonus verso il blocco, escluso solo il 110%. Verifica di congruità delle spese effettuate per tutte le agevolazioni. Bonus facciate, sprint dell'Agenzia per riattivare cessione e sconto in fattura. Superbonus, un boomerang per i professionisti.L'operazione di emergenza antifrode è stata, lato server, di indispensabile rapidità. Ma il vero problema sarà lato client. Ci vorrà tempo per tutti i cessionari per adeguare le procedure e per i cedenti di raccogliere, sincronizzare ed inserire i nuovi dati con il visto di conformità e di congruità.

A rischio l'interruzione dei flussi di pagamenti verso le famiglie che hanno sostenuto le spese, le imprese che hanno in corso i lavori, le banche e gli altri soggetti intermediari che hanno erogato i finanziamenti correlati a cessioni del credito. Dopo la fase di re-loading e re-start del sistema, saranno poi rilevanti le decurtazioni dei flussi di cassa attesi dalle imprese e cessionari, soprattutto perché la congruità si applica solo a lavori eseguiti. Se prima il problema era partire subito coi lavori e da un giorno all'altro si innalzavano i ponteggi, ora sarà come non rimanere ingabbiati.Effettiva urgenza, del resto, quella di imporre immediatamente lo stop a procedure che si erano rilevate insufficienti ad evitare abusi, ulteriori a quelli che avevano già prodotto pesanti conseguenze sulle finanze pubbliche.

Ma molte sono le situazioni in cui i lavori sono stati decisi sulla base doppia risposta resa dal MEF in Parlamento che potessero essere pagati con la cessione del novanta per cento e il saldo del dieci per cento non detraibile. La mancata proroga del 90 per cento, che scala al 60, porrà molte famiglie, tra cui quelle più deboli e incapienti, che più erano aiutate dallo strumento della cessione, nella situazione di dover pagare di tasca propria le spese deliberate.

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