Condominio

Scorretta la condotta del gestore idrico che intima il pagamento anche ai condòmini in regola

Sanzione alla società che aveva staccato la fornitura a tutti i proprietari in considerazione del contratto sottoscritto con il condominio

di Annarita D’Ambrosio

Condòmini in regola con il pagamento delle bollette dell'acqua, indotti ad un ulteriore pagamento ed in alcuni casi vistisi privare della fornitura senza colpa. Confermata perciò dalla pronuncia del Tar del Lazio 07720/2021 pubblicata il 30 giugno la maximulta da due milioni di euro dell’Antitrust inflitta a al la società affidataria della gestione del servizio idrico integrato in alcune zone della Toscana.

La vicenda sotto i riflettori
La sanzione discende da una pratica commerciale ritenuta, dall'Agcom e poi dal Tar Lazio, scorretta, consistente nella minaccia di interruzione della fornitura delle utenze condominiali anche in presenza di pagamenti parziali della fattura o morosità di uno o più condòmini. L'Autorità rilevava che il gestore minacciava l'interruzione della fornitura nei confronti di tutti i condòmini senza esperire preventivamente le iniziative volte all'escussione del credito nei confronti dei soli condòmini morosi, così come previsto dalla legge 220/2012 e senza operare, laddove possibile, la limitazione, sospensione o disattivazione selettiva della fornitura del singolo condomino moroso. Per l'Autorità la procedura adottata era da ritenersi in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo.

Le ragioni del gestore idrico
Si rivolgeva al Tar contro il provvedimento che comminava la pesante sanzione, la società fornitrice del servizio ritenendo che nel provvedimento dell'Agcom ci fosse «contraddittorietà e travisamento dei fatti». La ricorrente sosteneva di non avere e di non poter avere alcun rapporto con i singoli condòmini e che il suo unico cliente è pertanto l'utente condominio, titolare di un unico rapporto contrattuale, servito da un unico punto di consegna su cui è allocato un unico misuratore - fornito ed installato dal gestore e da questi certificato – e, pertanto, destinatario di una unica fattura. Contro questo cliente perciò, unico, veniva adottata in caso di mancato pagamento la procedura prevista dal Regolamento del Servizio idrico integrato(Sii) adottato a partire dal primo gennaio 2017, in tutti i casi di morosità.

La procedura adottata in caso di morosità
Di cosa si tratta? In caso di mora, si parte dal cosiddetto cassettinaggio, cioè il porre avvisi nella cassetta delle lettere dei condòmini, passando dalla riduzione del flusso di acqua fino allo stop alla fornitura. Ora, nel caso in esame, questa procedura aveva colpito utenti però in regola con i pagamenti e Agcom aveva richiamato le loro numerose segnalazioni: condòmini dei piani alti, regolari pagatori, a cui però l'acqua era stata staccata, anche per più giorni di seguito, per morosità dei condòmini del piano terra. La tesi della ricorrente, – si legge nella pronuncia - «pur poggiante su elementi di fatto concreti, non coglie nel segno».

Le conclusioni di Agcom e Tar
È vero che, nella maggior parte dei condomìni dell’area del medio Valdarno le singole unità immobiliari siano dotate di contatori divisionali privati e gli utenti non hanno un contratto diretto con il gestore. In tali casi, l’utente è il condominio che sottoscrive un contratto, intestato al condominio stesso. È consuetudine che gli amministratori perciò si avvalgano di società cosiddette letturiste cui delegano, totalmente o parzialmente, la lettura dei contatori privati divisionali e la ripartizione della bolletta afferente al contatore generale.

Ritiene l'Agcom pertanto, e il Tar concorda, che si possano scomputare le spese dovute dal singolo condomino e, in caso di morosità parziale, il gestore dovrebbe avvertire l’amministratore di condominio o la società letturista, al fine di conoscere i nominativi degli utenti insolventi, inviando, in caso si protraesse il mancato pagamento, al legale rappresentante del condominio, con raccomandata, una diffida ad adempiere con minaccia di distacco della fornitura all'intero condominio.

Il contenuto aggressivo delle comunicazioni
La società invece nei volantini recapitati ai singoli condomini metteva in pratica la scorretta condotta aggressiva invitando a non contattare il gestore del servizio idrico, ma subito l'amministratore, minacciando l'avvio della procedura ed il distacco dell'acqua anche nei confronti di condòmini regolari pagatori. Il cassettinaggio del gestore, che ha comunicato di aver pagato la multa, è stato massiccio, tale da indurre al pagamento anche gli stessi condòmini in regola e configurando un «indebito condizionamento» scrive il Tar Lazio .

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