Le schede con gli esiti delle domande
1
LA FATTIBILITÀ
Cauto ottimismo
Alla prima domanda, riguardante la reale fattibilità delle teleassemblee, solo tre associazioni hanno scelto il no, tutte le altre si sono espresse positivamente. Quando un anno fa, appena iniziato il primo lockdown, il Quotidiano del Sole 24 Ore - Condominio aveva organizzato un convegno online sullo stesso tema, molti dubbi e perplessità erano state espresse dalla maggioranza delle associazioni
2
LE NUOVE LEGGI
Per molti servirebbero
Nella domanda sulla necessità di effettuare nuovi interventi normativi rispetto alla possibilità di andare avanti senza grandi problemi, consolidando le prassi esistenti, le associazioni sono apparse divise: la maggioranza propende per norme più precise come presupposto per una certezza dei risultati delle teleassemblee mentre la minoranza (che conta però grandi associazioni come Anaci e Unai) ritiene che le best practice siano sufficienti
3
IL SOSTEGNO
Consigli e formazione
Quasi tutte le associazioni interpellate hanno poi risposto positivamente alla domanda sull’impegno che l’associazione dispensa per aiutare gli iscritti a organizzare teleassemblee. E in effetti, anche da parte di alcune associazioni più perplesse sulla fattibilità di questa formula, l’impegno sulla formazione c’è stato, attraverso webinar e sportelli virtuali, in questo lungo periodo che di fatto è coinciso con la pandemia
4
L’USO DI TELEASSEMBLEE
Una su tre
Molto varie sono le percentuali di svolgimento di teleassemblee sul totale delle assemblee condominiali: considerando due delle associazioni più rappresentative (Unai e Anaci), la grande maggioranza è orientata sul 30-40 per cento, con delle punte oltre il 50% dichiarate da alcune associazioni minori. Ma un’associazione con molti iscritti, Anammi, ha dichiarato che solo l’1% dei suoi associati ha scelto di praticarle
5
L’INFORMAZIONE
Insoddisfatti
Alla domanda «Ritiene che sulla stampa la questione sia affrontata con sufficiente competenza?» le risposte hanno espresso una diffusa insoddisfazione da parte della categoria. Di fatto, come si legge nelle risposte più articolate predisposte da alcuni presidenti, la stampa specializzata e professionale ha fatto il suo dovere ma i giornali generalisti non si sono impegnati per diffondere le informazioni su un aspetto
così delicato
6
I SUGGERIMENTI
Pratici e concreti
Nella risposta aperta sui possibili correttivi da mettere in atto, i motivi di fondo sono quelli di una maggiore sicurezza (come il ripristino della doppia maggioranza nella raccolta dei consensi per la convocazione, ora limitata solo alle “teste” dei condòmini e non estesa ai millesimi, chiesta da Anaci, e di un superamento dei vincoli nella procedura legati al sistema codicistico (chiesto da molti altri), con formazione dei condòmini e nuovi strumenti informatici specifici
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