Condominio

Vendite a domicilio in condominio: massima attenzione al rispetto delle regole in tempi di Covid

Anaci consiglia di esporre in condominio un protocollo e responsabilizzare i singoli condòmini

di Annarita D’Ambrosio

Vendite porta a porta in tempi di Covid. I dati che parlano di un fenomeno in crescita impongono una riflessione dopo un anno di negozi chiusi e di contagio diffuso. Nei condomìni quali tutele sono state approntate e che tipo di vendita si può ritenere autorizzata? Partiamo dall'assunto che le vendite dirette, regolate dalla legge 173/2005, impongono l'obbligo del tesserino di riconoscimento del venditore e il divieto di effettuare cosiddette vendite piramidali o catene di Sant’ Antonio.

Definizione
La «vendita diretta a domicilio» è definita come la forma speciale di vendita al dettaglio e di offerta di beni e servizi, di cui all'articolo 19 del Dlgs 31 marzo 1998, numero 114, effettuate tramite la raccolta di ordinativi di acquisto presso il domicilio del consumatore finale o nei locali nei quali il consumatore si trova, anche temporaneamente. Il campo di applicazione della legge esclude comunque le offerte, le sottoscrizioni e la propaganda a fini commerciali di prodotti e servizi finanziari ed assicurativi, nonché i contratti aventi ad oggetto costruzione, vendita e locazione di immobili.

Incremento vendite dirette
Bloccate nei mesi del primo lockdown del marzo/aprile 2020, riprese a maggio dello scorso anno con alti e bassi, le vendite dirette soprattutto di beni di consumo, specie alimentari, hanno subito un'impennata in tempi di Covid ci ha spiegato Giovanni Paolino, presidente Avedisco, dal 1969 la prima associazione in Italia che rappresenta le più importanti realtà industriali e commerciali, italiane ed estere, che utilizzano la vendita diretta a domicilio per la distribuzione dei loro prodotti/servizi.

Le vendite sono sempre avvenute nel pieno rispetto delle regole e tramite un pre-ordine online dei prodotti richiesti– ha chiarito Paolino – precisando che «la vendita diretta a freddo, quella per intenderci di chi si intrufola citofonando a caso nei condomìni, danneggia i venditori autorizzati stessi ed è quasi esclusivamente oggi appannaggio dei proponenti contratti di gas e luce contro i quali abbiamo fatto pressione su Enel ed Eni, danneggiate come noi, perché siano effettuati maggiori controlli».

Le regole da rispettare in condominio
Le aziende di consumo oggi raramente propongono i prodotti ad utenti scelti a caso, «chi lo fa, ha sottolineato ancora il presidente Avedisco, si rivolge a persone segnalate da altri, rientranti in un circuito». Regole rigide unica possibilità per proteggersi, conclude Paolino, le stesse a cui si richiama Francesco Burrelli, presidente Anaci, la più grande associazione a livello nazionale di amministratori di condominio professionisti. Questi ultimi come possono tutelare i condòmini dai venditori molesti?

Il condominio, sia negli spazi comuni ed a maggior ragione nelle singole proprietà, è un bene privato. Chi entra o ha un'autorizzazione- legittimazione (per esempio la ditta delle pulizie o manutentore dell'ascensore o della centrale termica, il postino) o è un ospite di un condòmino, oppure non ha il permesso di entrare. Coloro che entrano suonando ai singoli campanelli commettono un'evidente violazione della proprietà privata, oggi più che mai, ci conferma il presidente Anaci, chiarendo che «magari in quel condominio c'è appena stata una sanificazione e chi si introduce senza precauzioni, controllo della temperatura o pulizia delle mani, usa l'ascensore o semplicemente transita per le scale, vanifica la non irrisoria spesa che i condòmini hanno sostenuto».

I consigli Anaci
Questione di ordine pubblico comunque precisa Burrelli, non compito dell'amministratore chiamato di questi tempi oggettivamente ad un super lavoro. Il consiglio che il presidente Anaci dà è chiaro ed importante: approntiamo mentre siamo ancora in emergenza pandemica un prontuario, un protocollo condiviso da esporre in condominio, responsabilizzando i condòmini a non far entrare sconosciuti nel perimetro condominiale. Certo, ci sono condomìni dove è vietato l'ingresso ai venditori diretti: deve prevederlo però il regolamento o deve deliberarlo l'assemblea.

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