Condominio

Contatori unici e nuove tariffe a Brescia: nuovi oneri per utenti e amministratori di condominio

Due i temi in discussione con la società che gestisce l’acquedotto

di Vincenzo Vecchio

Continua lo scontro tra Appc (Associazione piccoli proprietari case) e A2A, la multiutility che gestisce, tra l'altro, il servizio di acquedotto in Brescia città e altri comuni. Due le questioni aperte:
a)Le nuove tariffe acquedotto che dovrebbero avvantaggiare i nuclei familiari con più componenti, la tariffa standard è calcolata su tre componenti per nucleo familiare.
b)La risoluzione, con disdetta, di vecchi contratti individuali di 30 mila famiglie e la sostituzione con contratti unici collettivi per gruppo.

Nuove tariffe
L'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) con la delibera 665/2017/R/idr (settembre 2017) ha introdotto, a livello nazionale, la nuova tariffa a decorrere dal 1° gennaio 2018. Si introduce per le utenze domestiche un nuovo criterio di calcolo dei corrispettivi basato sui consumi effettivi pro-capite. Questo consente ai nuclei familiari più numerosi di accedere ad una fascia agevolata più ampia che aumenta progressivamente in base al numero dei componenti. In assenza di comunicazioni sui componenti del nucleo familiare verrà applicata la tariffa standard.

La scadenza e l’aggravio per utenti e amministratori
Nel caso delle utenze A2A, stante il grave ritardo di applicazione, si consente alle famiglie composte da almeno 4 persone di accedere alla fatturazione pro-capite anche sui consumi pregressi comunicando il dato entro il entro il 30 novembre 2020 . Se ci si attiene ai concetti giuridici la composizione del nucleo familiare dovrebbe essere rilevabile all'ufficio anagrafe e non si capisce a cosa serva un ulteriore onere in capo a utenti e amministratori di condominio.A2A indica il termine perentorio del 31 dicembre 2021 entro cui tutti gli utenti titolari di contratti di utenza domestica residente dovranno obbligatoriamente comunicare la composizione del proprio nucleo familiare.

I cittadini, scrive nel comunicato A2A, che risiedono in un condominio, con contratto unico intestato al condominio, dovranno rivolgersi al proprio amministratore, che provvederà a comunicare al gestore le informazioni sulle unità immobiliari costituenti il condominio. E i non cittadini cosa dovranno fare? Il conguaglio avviene, in modo ingiustificato, con un ritardo di 3 anni il che causerà grossi problemi alle famiglie e per chi ha cessato le utenze o vi è subentrato. Per gli amministratori di condominio si determinerà un aggravio di costi enormi perché dovranno conguagliarsi esattamente i costi per i singoli utenti; diversamente i riparti saranno nulli travolgendo i bilanci di oltre tre anni.

La ripartizione dei costi con le nuove modalità di calcolo non è semplice e i gestori dovrebbero almeno predisporre un software gratuito per le utenze collettive.Tra l'altro il problema più spinoso riguarda la comunicazione che l'amministratore dovrà fare alla società che eroga il servizio in quanto dovrà acquisire la indicazione dei componenti il singolo nucleo familiare. Avrà quindi problema della privacy, della variazione nel tempo del nucleo e dello stesso concetto di nucleo familiare che sembra non coincida con quello anagrafico, ma con quello di fatto.

Contratti unici per edifici con più unità immobiliari
E' una operazione già tentata sotto elezioni comunali nel 2017 bloccata dall'allora candidato sindaco di Brescia poi rieletto. A2A è una partecipata del comune di Brescia. Tenta, da alcuni anni, una operazione che, se riesce a Brescia città, poi verrà allargata a tutta la Lombardia. Se l'operazione va in porto per tutte aree interessate decine di milioni di euro verranno scaricati dai costi della multiutility sulle spalle degli utenti che subiranno un aggravio di costi (fatturazione, lettura, riparto, solidarietà, perdite occulte, spese legali). Oggi chi ha un contratto individuale riceve la sua fattura in base ai suoi consumi, se non paga rischia il taglio della fornitura. Se si passa a contratti condominiali o collettivi la morosità di alcuni dovrà essere coperta dai virtuosi che non solo pagheranno per chi non paga, ma sosterranno le spese di lettura, riparto dei consumi e legali per il recupero delle morosità.

Abbiano calcolato un costo annuo per utenza, per i soli oneri di fatturazione individuale e riparto, intorno ai 20 euro.E' legittima questa pretesa di A2A? Sicuramente no, a detta di chi scrive, perchè si tratterebbe di modifica unilaterale di un contratto in essere con la conseguenza che i condòmini e i loro amministratori tra l'altro diventerebbero responsabili anche della qualità dell'acqua. Gli amministratori degli edifici interessati non possono sottoscrivere contratti comuni in sostituzione di quelli individuali, sarebbe un contratto nullo per eccesso di potere e di rappresentanza se non preceduto dallo specifico unanime mandato degli utenti, la stessa sorte, per eccesso di potere, subirebbe la delibera assembleare.

Tra l'altro i contratti individuali possono essere intestati ai conduttori che sono del tutto estranei ai rapporti contrattuali condominiali.L'amministratore, ricevuta la richiesta da A2A dovrà convocare, Covid permettendo, l'assemblea condominiale e fare presenti questi problemi e non sottoscrivere contratti se non con l'unanime consenso dei condòmini e degli intestatari dei contratti individuali da cessare. Se procede alla stipula senza aver rispettato quanto indicato ne risponde personalmente e diviene responsabile della fornitura con il rischio di aver violato anche i suoi doveri professionali e quindi di incorrere nella revoca per giusta causa ex articolo 1129 Codice civile.

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