Condominio

Superbonus e possibili problemi in condominio per il contatore unico A2A per la fornitura dell'acqua

L’azienda sta inviando in questi giorni le comunicazioni per l’installazione, prevista ad inizio 2021

di Vincenzo Vecchio (presidente APPC Brescia)

Avrà effetti anche sul superbonus 110% la decisione di A2A di dotare di contatori unici gli edifici costituiti da più unità immobiliari sostituendo i singoli autonomi contratti individuali con un unico contatore comune.

Le problematiche che potrebbero sorgere
Un contatore unico significa solidarietà e obbligo di pagare per chi non paga, e probabilmente maggiori costi gestionali. Non solo , si profila la perdita, in alcune situazioni della possibilità di accedere al beneficio del rimborso del 110% delle spese sostenute per la sicurezza da terremoto e miglioramento energetico.

La definizione di unità indipendente
In base all'articolo 1, comma 3, lettera i, del decreto Requisiti del Mise (richiamato dal paragrafo 2 della circolare 24/E/2020 delle Entrate), «una unità immobiliare può ritenersi “funzionalmente indipendente” qualora sia dotata di installazioni o manufatti di qualunque genere, quali impianti per l'acqua, per il gas, per l'energia elettrica, per il riscaldamento di proprietà esclusiva (ad uso autonomo esclusivo)» e abbia un accesso autonomo dall'esterno.

Se dal contatore individuale si passa ad uno collettivo alcuni immobili che prima potevano fruire del contributo del superbonus non lo potranno più fare. Sono partite dal mese scorso le comunicazioni di A2A, da gennaio 2021 intende sciogliere i vecchi contratti individuali e passare a contratto unico.

Focus sulla questione in Lombardia
Nella sola città di Brescia 28 mila famiglie pur vivendo in edifici di tipo condominiale hanno contatori individuali e per il consumo dell'acqua ognuno paga quello che consuma ad A2A. Dal 1° gennaio A2A comunica che si passerà per questi immobili a contatori comuni per gruppi di unità.

Le conseguenze, oltre a quelle già indicate sono relative pure alla non detraibilità dell'Iva per le utenze non abitative e l'obbligo per gli edifici sino ad 8 condomini, che oggi non sono tenuti, di nominare un amministratore e dotarsi di codice fiscale magari delegando la stipula del contratto ad un condomino che senza saperlo assumerà responsabilità personali anche di tipo fiscale e penale. Nel frattempo si stanno offrendo servizi, e ciò è suggerito come opportunità da A2A, da parte di società che si impegnano, ovviamente dietro corrispettivo, a svolgere le funzioni di lettura dei consumi e del relativo riparto addebitandone i costi agli utenti.

Troppo rischio in un periodo di crisi sanitaria ed economica in atto. Il tutto diventa più complesso se si tiene conto del fatto che in molti condomini i cittadini non riescono a riunirsi, discutere, deliberare.

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