Condominio

Qualità dell’aria doc nei condomini Biosafe

di Maria Chiara Voci

Due palazzine di 5 e 6 unità immobiliari, con tagli di piccola e media dimensione . Siamo in provincia di Pordenone (per l’esattezza nelle residenze Rossini di Sacile e Al Mulino di Porcia) e il doppio cantiere in fase di ultimazione è quello dell’impresa Biscontin, attiva dal 1961. Ma il taglio del nastro, che sabato è avvenuto per Al Mulino, in attesa di concludere a breve il secondo immobile, non è stato quello di un comune intervento di nuova costruzione: perché i due edifici sono i primi condomini certificati in Italia Biosafe A, protocollo specifico che valuta la qualità dell’aria indoor.

La scommessa è stata lavorare per un prodotto di avanguardia. Non solo e non tanto sotto l’aspetto architettonico (che pur moderno, è integrato allo standard della nuova edilizia di qualità). Ma sulle performance del fabbricato dal punto di vista energetico, dell’impatto sull’ambiente (grazie all’uso di energia e risorse rinnovabili) e soprattutto sulla salubrità garantita a chi abiterà gli alloggi. Lo standard Biosafe – ideato dall’architetto Leopoldo Busa e applicato, in questo caso, grazie alla consulenza dell’architetto Sabrina Gentilin di Tandem Lab – serve infatti a verificare che siano rispettate precise indicazioni che permettono di abbattere le emissioni di inquinanti dalla fase di progetto a quella di collaudo finale (l’aria viene sottoposta ad analisi anche a lavori finiti).

Grande attenzione è posta sulla scelta dei materiali (che devono dimostrare valori di tossicità sotto le soglie di legge più severe fra quelle emanate in Europa) e sul processo di cantiere e di posa in opera, aspetto spesso sottovalutato, ma essenziale. Oltre a essere dotato di geotermia, pompa di calore e pannelli fotovoltaici (tutti impianti a tecnologia Nilan) ogni alloggio è dotato anche un sistema di sanificazione dell’aria al plasma freddo: in sostanza si tratta di un meccanismo di ionizzazione associato a un sistema di ventilazione meccanica controllata. Questo per garantire standard elevati di qualità dell’aria anche durante la vita quotidiana negli alloggi: gli abitanti infatti contribuiranno (loro malgrado) a modificare la salubrità di ciò che respirano dentro le mura di casa.

Il risultato per l’impresa è già arrivato: metà degli alloggi sono stati venduti ancor prima della fine dei lavori.

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