Condominio

I nuovi spessori riducono i balconi

di Lu.Ro.

Rebus balconi e immobili prospicienti. Le nuove trasmittanze termiche previste dal decreto Requisiti ecobonus imporranno un maggiore spessore degli elementi isolanti e genereranno non poche criticità ai progettisti, che si troveranno a dover fare i conti con spazi improvvisamente ristretti rispetto al passato.

I balconi
Un primo caso è quello dei balconi: cappotti più spessi comporteranno una riduzione degli spazi sui balconi, con una perdita di vivibilità non sempre accettabile per gli utenti. A questo si aggiunga che ci sarà sui balconi una perdita di spazio calpestabile, e quindi una riduzione di superficie privata cui alcuni condòmini potrebbero opporsi, facendo valere i propri diritti di proprietari esclusivi della pavimentazione.

Le distanze
Altro aspetto da non trascurare è la riduzione delle distanze tra immobili prospicienti, e la potenziale alterazione dei fili fissi, ovvero delle “quinte” costituite a livello urbano da più edifici affiancati (si pensi, per avere un esempio concreto, agli edifici che delimitano i grandi viali delle città italiane).

In questo caso, vincoli urbanistici o giuridici potrebbero impedire a priori la realizzazione del cappotto, e richiedere quindi l’applicazione contemporanea di più tecniche di isolamento, in grado di ridurre al minimo lo spessore aggiunto sulla superficie esterna.

In realtà, potrebbe anche esserci il ricorso al decreto legislativo 102/2014, che prevede esplicitamente la possibilità di andare in deroga a vincoli urbanistici e distanze, in presenza di interventi che arrivino a migliorare la trasmittanza termica degli edifici esistenti.

Questo decreto, purtroppo, non è uno strumento valido quando specifici regolamenti edilizi comunali impongano, per limitare l’occupazione di suolo pubblico e per evitare la riduzione delle strade e dei marciapiedi, che i cappotti termici non possano essere maggiori di 5-6 cm per i primi 4-5 m dell’edificio a partire dal piano strada.

In quel caso, l’unica soluzione è intervenire anche dall’interno o con insufflaggio. O, in alternativa, rinunciare a godere delle detrazioni per le spese sostenute per quella specifica porzione di intervento.

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