Condominio

L’appello di un’amministratrice per salvaguardare il mondo condominiale

di Carlo Pikler

Rosa Contesi, un’amministratrice professionista da oltre 20 anni, si è fatta carico di avviare un’iniziativa nell’interesse comune, facendo circolare su Facebook il contenuto di una missiva che la stessa vorrebbe far inviare, con un’adesione più numerosa possibile, alle Istituzioni.

Un grido di aiuto e dolore, che l’amministratrice sta facendo circolare nell’etere per esprimere alle istituzioni: «Il mio disappunto in merito all’assoluta mancanza di considerazione normativa, riscontrata nei confronti della mia categoria professionale e dell’intero mondo condominiale, in occasione dell’emergenza Covid-19 a tutt’oggi in essere».

Sottolinea Contesi nel suo documento che: «Nessun provvedimento è stato assunto in merito all’approvazione dei rendiconti condominiali, esponendo migliaia di amministratori condominiali al rischio di revoca giudiziale (ndr. perdita di quel lavoro che per altre categorie di cittadini è stato invece ed opportunamente oggetto di specifica tutela).

Oggi, cosa altrettanto grave, la mancata approvazione dei rendiconti condominiali per l’oggettiva e materiale difficoltà di tenere le assemblee condominiali in presenza, si traduce nel rischio che migliaia di stabili in condominio, si trovino a breve, in assoluta difficoltà di cassa, tale da pregiudicare la continuità dei servizi ed il regolare pagamento sia delle utenze sia delle numerose maestranze ed aziende che in condominio operano in qualità di manutentori.

Nessun provvedimento è stato assunto in merito all’obbligo, per gli amministratori di Condominio, di sostenere, entro ottobre, gli esami di aggiornamento annuale in presenza, e ciò, con evidente sperequazione riguardo ad altri professionisti nonchè a studenti che hanno potuto adempiere ai propri obblighi on line, discutendo persino le tesi di laurea attraverso forme non in presenza!

Nessun provvedimento è stato assunto in merito alla convocazione delle assemblee condominiali in videoconferenza, nè protocolli sono stati dettati in materia, lasciando a carico di noi amministratori di Condominio, il rischio e la relativa responsabilità, anche penale, che le adunanze assembleari diventino luogo ed occasione di contagio.

Sembra quasi che l’intero mondo politico abbia scelto deliberatamente e vergognosamente di ignorare appelli e sollecitazioni sulle peculiari esigenze che in relazione al Covid-19 hanno coinvolto la casa in cui vivono milioni di italiani: Il CONDOMINIO!

È questo un periodo nel quale si assiste, in ogni Regione d’Italia, ad una recrudescenza dei contagi ed è in questo periodo di recrudescenza e di diffusa sottovalutazione, che noi Amministratori di Condominio saremo chiamati ad organizzare le assemblee condominiali per dare avvio alle complesse procedure del BONUS 110%, attraverso il quale si confida di rilanciare l’economia, favorire l’efficientamento energetico degli stabili in condominio e svecchiare il patrimonio immobiliare degli Italiani.

Continuare ad omettere, colpevolmente, interventi ad hoc sul tema delle assemblee condominiali in videoconferenza, significa mettere a rischio milioni di cittadini e decretare il fallimento del bonus 110% dando prova di ignorare ciò che nella pratica accade e può accadere durante gli incontri assembleari, incontri cui tra l’altro, noi Amministratori di Condominio, non saremmo teoricamente neanche tenuti a partecipare.

Secondo Contesi: «Esistono compagini condominiali formate da centinaia di unità immobiliari, per le quali è assolutamente difficoltoso ed oneroso, trovare sale idonee a contenere il rischio di contagio. Esistono compagini condominiali anche di medie dimensioni, nelle quali la litigiosità dei componenti renderebbe assolutamente difficoltoso il controllo di comportamenti a rischio, controllo, che per inciso, non rientrerebbe comunque nei compiti del mandato conferito agli Amministratori condominiali».

L’appello avanzato dalla dott.ssa Contesi, è, quindi: «Per tutto quanto sopra chiedo che si ponga fine alle omissioni sin qui registrate e si disponga con provvedimento urgente:

a) - la possibilità per gli Amministratori di Condominio di sostenere eccezionalmente, l’esame di aggiornamento annuale, nella forma on line e non in presenza;

b) - la legittimità dell’assemblea in videoconferenza, come forma di convocazione, con onere, a carico dei singoli partecipanti al Condominio, di dotarsi dei relativi strumenti di partecipazione, atteso che quando convochiamo una comune assemblea, nessuna norma ci impone di sincerarci che tutti i convocati dispongano di un mezzo per raggiungere il luogo della convocazione ed atteso che l’istituto della delega è comunque sempre possibile ed insopprimibile;

c) - obbligo per i soggetti amministrati, di eseguire il versamento delle quote condominiali attraverso forme bancarie, in modo da evitare inutili ingressi nei nostri studi professionali, con conseguenti rischi di contagio ed obblighi ed oneri di sanificazione a nostro carico.Infine, termina con una precisazione: «La presente comunicazione a mezzo pec, ha natura di lettera aperta cui pertanto provvederò a dare massima diffusione al di là dei singoli soggetti in intestazione cui essa è rivolta».

L’iniziativa attende il maggior numero di condivisioni da parte degli amministratori professionisti e, come sottolinea la dott.ssa Rosa Contesi: «Prescinde da sigle associative e vuole essere inclusiva per tutte le Associazioni e per tutti coloro che operano professionalmente nell’ambito condominiale. Gli obiettivi trascendono infatti dagli interessi specifici degli amministratori di condominio investendo anche quelli dei proprietari, delle maestranze e dei professionisti che operano intorno all’universo condominio. È quindi importante che si converga tutti in un comune sforzo di sensibilizzazionedelle istituzioni, per ottenere interventi che non sono più procrastinabili». Si attendono dunque gli effetti di questa nuova e illuminata iniziativa.

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