Condominio

In discussione le modifiche al Dl semplificazioni: fumata bianca per l'assemblea telematica?

di Pietro Maria di Giovanni

E' prevista nella seduta di oggi 31 agosto della Prima e dell'Ottava Commissione del Senato, in sede referente, la discussione degli emendamenti all'art. 10 del Decreto Semplificazioni.

Nell'ultima settimana le due Commissioni in sede referente ed in seduta congiunta hanno lavorato alacremente per definire il testo del disegno di legge 1883, “Conversione in legge del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, recante misure urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale”, la cui discussione in sede assembleare è già calendarizzata per martedì primo settembre, considerato che il decreto legge dovrà essere convertito in legge entro il 15 settembre 2020.

Il Quotidiano del Condominio aveva già dato notizia nei giorni scorsi ( 11 agosto e 12 agosto ) della proposta degli emendamenti sollecitati dalle Associazioni: i lavori parlamentari sono nel frattempo avanzati e parte degli emendamenti presentati sono stati dichiarati inammissibili.

In particolare é stato dichiarato inammissibile nella seduta del 26 agosto scorso l'emendamento che prevedeva la proroga del termine al 31 dicembre 2020 per l'approvazione del rendiconto consuntivo che veniva a scadenza tra il primo settembre 2019 e il 30 settembre 2020 e la proroga dell'incarico dell'amministratore scaduto nel medesimo periodo, fino alla convocazione della prima assemblea utile.

I presentatori dell'emendamento, senatori D'Alfonso, Boldrini e Vattuone hanno pertanto provveduto a riformularlo limitandolo alla sola modifica dell'art. 66 disp. att. cod. civ., prevedendo la possibilità di intervenire all'assemblea mediante mezzi di telecomunicazione che garantiscano l'identificazione, la partecipazione e l'esercizio del diritto di voto anche da remoto.

Se l'emendamento dovesse essere approvato si darebbe il via libera alle assemblee telematiche delle quali si é tanto dibattuto negli ultimi sei mesi nei quali le riunioni condominiali “in presentia” erano vietate – nel periodo del lockdown - o fortemente limitate dal rispetto delle normative e dei protocolli anticontagio.

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