Condominio

Superbonus 110%, Italia Viva propone di estenderlo all’installazione e sostituzione di ascensori

Questo grazie a tre emendamenti presentati al decreto semplificazioni. Si ricorda che negli edifici ci sono ancora troppe barriere architettoniche e impianti vecchi

di A.D’A.

Dopo la pausa estiva di Ferragosto, saranno esaminati dalle commissioni competenti gli emendamenti al decreto Semplificazioni presentati in questi giorni, molti dei quali destinati ad incidere anche sul superbonus 110%. I correttivi proposti sono tanti, ma ad incidere sulla gestione condominiale sono da ultimo i tre proposti da Italia Viva che riguardano l’installazione di ascensori o la sostituzione di quelli presenti.

Il primo correttivo
Nel dettaglio si chiede di introdurre dopo il comma 7 dell’articolo 10 Dl 76/2020 , il comma 7bis che estende il superbonus «agli interventi aventi ad oggetto l'efficientamento energetico ed il miglioramento della sicurezza degli impianti di ascensori e montacarichi.» Si legge nella motivazione che si tratta di interventi « finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche» e per « favorire la mobilità interna ed esterna all'abitazione per le persone portatrici di handicap in situazione di gravità, oltre che ricomprendere tutti gli interventi che riguardano ascensori e montacarichi tesi all'efficientamento energetico e miglioramento della sicurezza degli impianti».

Impianti vecchi e poco controllati
All’articolo 10, comma 7, si propone anche di aggiungere il tetto di spesa ed il richiamo ad un decreto da emanare dove saranno definiti i criteri e le modalità per la presentazione delle domande e l'assegnazione dei benefici previsti. Nella motivazione si precisa che l’Italia ha ignorato il problema della locomozione all'interno degli edifici, già al centro della attenzione di altri Paesi europei . In Italia si registra la presenza di circa 462 mila edifici con ascensore, per i quali si spenderebbero ogni anno 525 milioni di euro per la relativa manutenzione secondo le analisi recentemente pubblicate da alcuni dei maggiori player del settore.

Il nostro Paese ha il parco ascensori più vasto (oltre 900mila ascensori in esercizio, secondo solo alla Cina) e più “anziano” in Europa: circa il 40% degli impianti in funzione ha più di 30 anni e oltre il 60% non è dotato di tecnologie moderne capaci di garantire un livello assoluto di sicurezza agli utenti. Gli impianti installati prima del 1999 non sono dotati delle moderne tecnologie in grado di garantire il livello di sicurezza minimo richiesto dagli standard Europei (Nuova direttiva ascensori 2014/33/UE). Si pensi ad esempio ai sistemi di chiamata d'emergenza, ai sistemi di chiusura delle porte automatiche e al livellamento tra pavimento e cabina.

Digitalizzare gli archivi
Terzo correttivo proposto quindi è l’introduzione dell’articolo 35 sulla digitalizzazione degli archivi degli impianti. Oggi - si precisa nella motivazione dell’emendamento- in Italia, tutti i documenti che caratterizzano le caratteristiche tecniche dell'impianto di ascensore, anche pubblico, insieme a tutti i suoi documenti associati sono conservati in forma cartacea. Manca la rintracciabilità dei documenti in maniera rapida ed efficacia oltre alla impossibilità di effettuare controlli statistici sia per singolo impianto che per aree territoriali.

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