Condominio

Primo risultato raggiunto dal tavolo interparlamentare, ma ci si aspetta di più

Approvato un emendamento sulla proroga per la convocazione delle assemblee per il via libera ai rendiconti

di Carlo Pikler

Il tavolo interparlamentare è già al lavoro e si iniziano a intravedere i primi frutti della sinergia manifestata tra i gruppi politici. Le delusioni per la categoria e per gli addetti ai lavori in questo periodo sono state molteplici, dal codice Ateco dimenticato, alla sospensione dei termini con le teleassemblee scomparse, agli emendamenti non recepiti.

Il punto della situazione
Gli amministratori sono stati relegati alle Faq governative, che sono state fatte passare da molti, nella gerarchia delle fonti, alla stessa stregua delle norme costituzionali. Non per mancanza di conoscenza del diritto, ma per dare un lumicino di speranza ad una categoria sempre più allo sbando in quanto dimenticata e priva di considerazione a livello istituzionale.

La frammentazione associativa non ha aiutato, perché ha portato a far confluire 3,4, 5 emendamenti con contenuto similare ma portati avanti da soggetti diversi, magari anche delle stesse forze politiche. Il caos ha regnato e l'ha fatta da padrone sia nella categoria e sia anche in parlamento. Emendamenti sparsi, molti con contenuto simile. Insomma, durante il periodo emergenziale la categoria si è trovata frammentata ovunque.

Il tavolo interparlamentare
È nato per dare una linea guida uniforme sia nel mondo associativo che in quello politico. Per evitare le frammentazioni esistenti che portano solo danni. Se non si convogliano le forze in un'unica direzione non si possono raggiungere gli obiettivi. Con la politica ci si è riusciti. Oggi l'impegno a lavorare con patto bipartisan è stato preso.

L’ordine del giorno approvato
Nelle ultime ore vi è stato il primo esempio di questo accordo. La Lega ha depositato un ordine del giorno, il 268, firmato per la Lega da Teteo, Morrone, Bisa, Turri, Marchetti, Paolini, Cantalamessa, Potenti, Di Muro, e Bordonali, è stato sottoscritto anche da Cataldi del M5S che ne ha appoggiato l'operato. Il risultato è che il provvedimento è stato votato favorevolmente.

Nell'ordine del giorno si specifica che: «sarebbe opportuno e necessario prevedere che, in deroga al comma 10 dell'articolo 1130 Codice civile, il termine per la redazione e la convocazione dell'assemblea per l'approvazione del rendiconto consuntivo data di chiusura successiva al 31 luglio 2019, venisse posticipato di 12 mesi dal termine dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020 e delle successive eventuali proroghe».Ora la questione passa al Governo che, ci si auspica, possa prendere in esame il problema in tempi rapidissimi. Non si può proprio più aspettare.

Altre due importanti richieste
I politici, inoltre, sono stato sollecitati ad effettuare altri due provvedimenti di natura urgente che riguardano la necessità di esperire un provvedimento che consenta in maniera specifica la teleassemblea come modalità alternativa per lo svolgimento delle assemblee in luogo fisico e, infine, si è chiesta la semplificazione per l'ottenimento del superbonus 110% per i condomini (ad esempio fascicolo del fabbricato da discuterne in modo e tempo che non siano emergenziali. Nell'ipotesi in cui sia già stato votato favorevolmente, auspichiamo che non divenga il rallentamento dell'attuazione delle misure necessarie a rilanciare l'economia e, quindi, da porlo come obbligatorio a conclusione dei lavori; estensione del superbonus 110% fino al 31 dicembre 2022 per permettere una compiuta deliberazione ed attuazione del beneficio fiscale in considerazione delle oggettive difficoltà nell'organizzare assemblee in questo periodo e del tempo di attuazione degli interventi edilizi; ammissione alla credibilità del credito per le attività professionali di gestione e amministrative necessarie al conseguimento del superbonus 110%).

La partecipazione dei professionisti
Si sono infine invitati gli esponenti politici ad informare il tavolo circa le strade politiche che intendono percorrere e i risultati da considerarsi urgentissimi.La partecipazione attiva di Confassociazioni per ciò che questa rappresenta, dell'Organismo nazionale del condominio di Confassociazioni e della Consulta nazionale delle associazioni degli amministratori di condominio, oltre che di molte sigle rappresentative ma esterne a gruppi di associazioni, è l'esempio che si può mantenere la propria autonomia ma riuscire a fare gruppo per l'ottenimento di risultati che riguardano la categoria nel proprio insieme.

I Gruppi di associazioni partecipanti si stanno attivando per definire la composizione del tavolo dei lavori. La proposta in esame prevede di inserire nel contesto operativo varie figure professionali, tra le quali, in primis, deve darsi spazio agli stessi amministratori di condominio di comprovata esperienza, che saranno affiancati da giuristi, fiscalisti e tecnici esperti in sicurezza, tutti rigorosamente condominialisti.

Occorre, infatti, che l'elaborazione degli studi parta da chi esercita sul campo la professione e possa manifestare le criticità riscontrate per poter poi trovare le soluzioni adeguate. L'obiettivo è di elaborare una norma quadro in materia condominiale, che semplifichi e raggruppi le normative che riguardano la materia condominiale, passando in primis per un riesame della legge 4/2013 sulle professioni, stante l'attuale assenza di un organo di controllo sulla formazione degli amministratori. Il tavolo ha progetti ambiziosi e si mantiene aperto a nuove adesioni per essere ancora più forte e rappresentativo.


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