Condominio

Dal 50 al 110%, come si trasferisce la detrazione: la sintesi del Notariato

Sono informazioni utili per agenti immobiliari ed amministratori di condominio

di Glauco Bisso

Quando e come si trasferisce il diritto ai bonus. La panoramica del Consiglio nazionale del Notariato contenuta nello Studio numero 20-2020/t di Roberto Martino, approvata dalla Commissione studi tributari del 04 giugno 2020, è un vero “tourbillon” di situazioni complesse, chiarite dal documento di prassi, utile anche all'agente immobiliare, perché l'incidenza dei bonus sul valore dell'immobile si é progressivamente ampliata nel tempo.

Interessati l’amministratore ed il proprietario anziano
Anche l'amministratore di condominio deve conoscere come si trasferisce la detrazione, per poter rispondere alle domande dei condòmini e perché, ogni anno vanno inseriti, nei software di gestione del registro di Anagrafe condominiale, chi subentra nell'annualità, in modo che sia allineata la trasmissione dei dati all'agenzia delle Entrate per la dichiarazione precompilata e le cessioni del credito.

Lo studio è poi fondamentale per il proprietario anziano, per il quale la propria tranquillità economica é bene prezioso, così come la possibilità di poter trasferire ai propri familiari, il diritto a pagare meno imposte, specie se le spese sono state sostenute dall'intera famiglia.

Prima chiedere e poi verificare
Per capirci qualcosa nella infinita casistica della vita in condominio, é normale che alla fine di ogni anno, gli studi di gestione condominiale inviino esplicita richiesta al proprietario per ottenere conferma di chi abbia il diritto alla detrazione. Se la risposta non arriva o é sbagliata, lo strumento della correzione dell'invio del flusso dati, può comportare sanzioni che sarebbe sempre meglio evitare e che comunque complicano ulteriormente il lavoro degli studi professionali.

Chi, al loro interno, si occupa di aggiornare l'anagrafica deve quindi conoscere le regole su come viene attribuita la detrazione e trasferito il diritto al bonus. Il documento del Notariato dà un quadro di insieme per inserire correttamente sul software di gestione, anno per anno, a chi e per quanto spetta la detrazione, ed è uno strumento in più per capire se quanto comunicato dal condomino sia corretto.

Casi e questioni
Il trasferimento della detrazione funziona solo se chi riceve il bene è persona fisica. Il documento del Notariato indica però che questo é possibile anche se si tratta di di società semplici. Si trasferisce verso il cessionario in caso di vendita, donazione, permuta, transazione, cessione in adempimento di obblighi derivanti da separazione o divorzio, dazione in pagamento o prestazione in luogo dell'adempimento.

Vi sono dubbi nel caso di divisione. Sono risolvibili con la facoltà di regolare, anche diversamente la trasmissione del diritto a detrarre, con un successivo atto pubblico o scrittura privata autenticata.

La detrazione compete a chi sia proprietario al 31 dicembre, per tutta la detrazione maturata nell'anno. La detrazione non si trasferisce con una quota di comproprietà ma solo se si ottiene l'intero. Nel caso di vendita della nuda proprietà le detrazioni si trasferiscono solo al proprietario e non all'usufruttuario, neppure se le parti vogliono disporre diversamente.

Il caso di morte del beneficiario
Nel caso di morte del beneficiario della detrazione, questa si trasferisce solo agli eredi che, per ogni anno futuro, abbiano la detenzione materiale e diretta dell'immobile: se l'immobile é, ad esempio, affittato per un anno, per quel periodo non sarà possibile detrarre.

Nel caso poi l'erede venda la propria quota, la detrazione non si trasferisce all'acquirente.
I legatari non sono tra i beneficiari del trasferimento: non lo é ad esempio il coniuge che abbia rinunciato all'eredità ma non al diritto di abitazione. Il conduttore o il comodatario conservano il diritto alla detrazione per tutto il periodo, anche dopo la cessazione del contratto.

Nel caso il proprietario venda - se la spesa é stata sostenuta da un familiare convivente anche “more uxorio”, dall'inquilino o dal comodatario - nell'atto di vendita si può riservare la detrazione a favore di chi l'ha sostenuta. Se viene ceduta la pertinenza la detrazione non la segue. Interventi disgiunti che diano diritti a detrazioni separate, possono essere mantenuti a favore del cedente o del cessionario, secondo la volontà delle parti espressa in atto. Casi particolari ma frequenti: sono detraibili le spese dalla contribuente separata, assegnataria, per sentenza, della casa coniugale con i figli, che sostiene spese di ristrutturazione.

Le regole per il trasferimento della detrazione si applicano anche alle spese per gli interventi di riqualificazione energetica. In assenza di indicazioni in atto, il cedente ha il diritto alla detrazione della quota residua anche dell'anno in cui è avvenuta la vendita.

Bonus facciate incedibile e superbonus con sconto anticipato
Per il bonus facciate, il meccanismo della cessione automatica della detrazione dell'articolo 16 bis del Tuir opera nel silenzio delle parti ed é norma speciale che produce effetti anche «nella totale inconsapevolezza delle parti anche se non esplicitata ». In quanto tale, non può essere applicata per analogia. Né, in carenza di previsione di legge, le parti si possono accordare perché la cessione non si può disporre con contratto, «stante il generale principio di incedibilità dei crediti tributari». Solo in caso di morte di chi ha sostenuto la spesa, la detrazione si trasferisce agli eredi. Salvo precisazioni delle Entrate la detrazione rimane al venditore.

Da chiarire nel superbonus, all'articolo 121 Dl 34/2020, laddove è affermato che le spese trasformabili in sconto di credito d'imposta non sono solo quelle sostenute dal 1° luglio 2020... ma, stando al tenore letterale della norma, anche quelle sostenute nel 2020 (dal 1 gennaio). «Se la spesa é stata sostenuta, come richiede la norma, e quindi il fornitore l'ha già incassata, rimane oscuro - rileva il Notariato - come possa il medesimo trasformarla in sconto».

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